Juve-Sporting: provvidenziale Mandzukic, Chiellini solito muro. Flop Sturaro e Benatia
La Juventus di Massimiliano Allegri fatica ma alla fine riesce a portare a casa i tre punti battendo 2-1 in rimonta un buon Sporting Lisbona all’Allianz Stadium. Decisive le reti di Pjanic e Mandzukic che ribaltano una gara che si stava facendo molto complicata per i campioni d’Italia. Ma adesso andiamo a vedere nel dettaglio chi sono stati i migliori e i peggiori della sfida dell’Allianz Stadium di questa terza giornata della fase a gironi della Champions League.
Top, chi può sorridere e perché
Mandzukic: l’uomo della provvidenza bianconera
Se oltre al grandissimo lavoro di sacrificio in fase di copertura segna con continuità gol pesantissimi non può non essere tra i migliori giocatori della gara dell’Allianz Stadium, Mario Mandzukic. Il croato, prezioso nel supporto ad Alex Sandro sulla fascia sinistra in fase difensiva, con la specialità della casa (il colpo di testa) regala tre punti fondamentali per il cammino in Champions della Juventus dopo esser andato più volte vicino alla rete. Se ci fosse stato bisogno ancora una volta dimostra perché Allegri non vuole mai farne a meno.
Pjanic: l’uomo giusto al momento giusto
L’ultima partita in bianconero l’aveva disputata il 23 settembre scorso nel derby con il Torino. In quell’occasione Miralem Pjanic aveva realizzato un gol e due assist ergendosi a grande protagonista della stracittadina. E, tornato in campo contro lo Sporting, dopo lo stop forzato a causa di un problema muscolare, il bosniaco riprende esattamente da dove aveva lasciato: trasformando magistralmente in rete il “solito” calcio di punizione che lui stesso si è guadagnato in un momento in cui la Juventus in svantaggio sembrava potesse sbandare da un momento all’altro. Da lì i bianconeri hanno cambiato marcia riuscendo poi a ribaltare una partita fondamentale per il prosieguo in Champions League.
Chiellini: unica certezza difensiva
È lui l’uomo più in forma della Juventus in questo momento. Anche contro lo Sporting Giorgio Chiellini è stato tra i migliori in campo. Il difensore bianconero cancella il bomber olandese Bas Dost e sbroglia diverse situazioni che potevano diventare molto complicate per i suoi. Il centrale della Nazionale mette in campo il solito agonismo per evitare ulteriori guai ai piemontesi dovendo sopperire spesso anche a qualche disattenzione di troppo dei colleghi di reparto.
Flop, cosa dimenticare e in fretta
Disastro Sturaro
Non è il suo ruolo e si vede. Non è un caso che le azioni più pericolose dello Sporting Lisbona nascano dalla fascia sinistra. Stefano Sturaro, che si trovi davanti Marcos Acuna o l’ex Real Madrid Fabio Coentrao, va in costante difficoltà, surclassato spesso dagli avversari. Se a ciò si aggiunge la poca spinta in fase offensiva e il clamoroso errore che ha dato il via all’azione che ha portato al gol del vantaggio nei lusitani non è affatto un caso che il “neo-terzino” bianconero, uscito tra i fischi dei suoi stessi tifosi, finisca tra i flop di questa partita. E viste le sempre maggiori difficoltà nel nuovo ruolo dell’ex Genoa viene sempre più da chiedersi per quale motivo Stephan Lichtsteiner non sia stato inserito nella lista Champions.
Benatia: un tempo basta e avanza
Due anticipi tentati e due errori che potevano compromettere non solo questa partita ma anche la qualificazione agli ottavi di finale. Medhi Benatia, schierato nuovamente dal primo minuto dopo la panchina contro la Lazio, non è sembrato impeccabile nella gara contro lo Sporting: “complice” con Sturaro nell’occasione della rete dei portoghesi, stava per replicare nel finale di primo tempo, salvato da un provvidenziale intervento di Alex Sandro. Esce per un problema fisico all’intervallo lasciando il posto ad Andrea Barzagli.
Un opaco Bruno Fernandes
Tra i lusitani era sicuramente l’uomo più atteso. L’ex Sampdoria Bruno Fernandes, trascinatore dello Sporting Lisbona in questo avvio di stagione (6 reti nelle prime 10 gare), nella gara dell’Allianz Stadium invece si è visto pochissimo, se non nelle prime fasi del match. Per lui tanti errori e soprattutto senza riuscire mai a saltare l’avversario diretto.