Juve, il ritorno di Higuain: “Grazie a chi mi è stato sempre vicino, facile farlo adesso”
La Juventus ha trovato il primo successo europeo e ha rimesso in bolla la propria classifica in un girone in cui dovrà contendersi il primato col Barcellona. La squadra di Allegri ha riscattato la sconfitta del Camp Nou in Champions battendo l'Olympiakos 2-0 nel segno di Gonzalo Higuain. All'Allianz Stadium è finita 2-0 e la Signora può tirare un sospiro di sollievo con tre punti pesantissimi in ottica qualificazione, ringraziando il Pipita argentino che nel secondo tempo, appena entrato ha cambiato volto e mentalità, trovando gol e assist vincenti.
Si chiama Higuain e risolve i problemi
Il Pipita, tornato decisivo
Il Pipita è tornato ad essere letale. Higuain contro l'Olympiakos è rimasto in panchina, la seconda consecutiva – mai accaduto da quando è in Italia – ma nel secondo tempo, al 60′, è entrato e ha segnato dopo 10 minuti, sbloccando una partita che si stava incancrenendo su un pareggio che avrebbe inguaiato i bianconeri. Il Pipita ha ritrovato il gol, aprendo la strada alla vittoria bianconera, e mettendo fine a critiche e polemiche sul suo stato di forma.
L'amore dei tifosi, la carica in più
Anche il pubblico bianconero ha cercato Higuain, perché nel secondo tempo, sullo 0-0, i cori per il Pipita durante il riscaldamento, non sono mancati. Al 60′ Allegri lo getta nella mischia e al 70′ arriva il gol che sblocca il risultato: sinistro ribattuto di Alex Sandro e piattone liberatorio alle spalle di uno straordinario Proto. Una liberazione personale da parte dell'argentino che riversa un una esultanza esagerata tutta la sua rabbia mista a felicità.
La doppia vittoria della Juve
Ma Higuain ha voglia di dimostrare coi fatti che è tornato il Pipita da 36 centri in 36 gare: diventa anche assistman per il 2-0 su Mandzukic all'80' con la Juve che festeggia due conquiste: la vittoria fondamentale in classifica e Higuain, ritrovatosi bomber nella serata più importante. Una soddisfazione massima per l'argentino che cercava il riscatto, covato sotto la cenere delle due panchine (derby e Champions)
La serenità del Pipita
Sono sempre stato tranquillo, gioco in Europa da 11 anni e ho sempre segnato. Non mi hanno turbato le critiche, io sono abituato a lavorare con tranquillità. In questa partita ho vissuto uno dei momenti più belli della carriera. La cosa più importante nel calcio è avere le mente libera"
Tra critiche, merendine e gol
Due sberle alle critiche
Per il Pipita gol e assist in 30 minuti sono stati due schiaffi a chi lo ha criticato, lo vedeva già sul viale del tramonto dopo una stagione positiva. Sul carro ora ci sono tutti, gomito a gomito ma fino ad un paio di giorni fa, di spazio ce n'era e Higuain non dimentica: "Bisogna avere fiducia in se stessi, prima di tutto. Ma ringrazio anche la gente che mi è stata vicina nei momenti difficili, perché esserlo adesso è molto facile. Prima non erano in molti. Il gol è anche per i tifosi che quando sono entrato mi hanno dato una carica incredibile. Il merito è di tutti quelli che mi hanno dato molto forza e dei miei compagni"
El Merendero che si nutre di gol
Le critiche non erano mancate. Anzi: il Pipita che resta a secco per un paio di partite, fa panchina per altrettante gare. Roba da ‘meme' sul web, sfottò da social, ironie dei tifosi avversari. Se n'è parlato tanto, soprattutto della sua presunta difficoltà a restare entro il peso forma, il suo debole per le merendine, la fatica a reggere 90 minuti. "El Merendero", in onore agli spot anni '70 di Carosello, è tornato, ed è sempre Higuain. Sì, è vero era affamato ma non di biscotti e cioccolata bensì di gol. E ieri sera contro l'Olympiakos, davanti al proprio pubblico si è sfamato.