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Juve, Dybala e quell’esercizio particolare: scrivere il proprio nome con il piede

La rinascita di Verona passa anche da una indiscrezione particolare: la Joya si eserciterebbe ad aumentare la sensibilità del suo piede più debole provando a scrivere il proprio nome con la matita tra alluce e secondo dito.
A cura di Alessio Pediglieri
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I grandi campioni hanno bisogno di esercitarsi e migliorarsi per diventare sempre più bravi. Così si fa la differenza dentro e fuori dl campo: allenamenti, professionalità, rigore e determinazione. E anche qualche esercizio particolare, visto che Paulo Dybala, la Joya bianconera rinata con i due gol di Verona, è anche stato protagonista in questi giorni di alcuni gossip e rumors dietro la propria rinascita. Dai nuovi scarpini, alle tre panchine consecutive che lo hanno motivato ai disegni con il piede. Sì, perché Dybala a quanto sembra si esercita a mantenere e migliorare la sensibilità provando a scrivere il proprio nome usando i piedi.

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E' un semplice rumor ma chi è vicino all'asso argentino non smentisce e l'indiscrezione ha preso subito…piede. Paulo Dybala si esercita con il suo arto meno utilizzato per calciare impugnando tra alluce e il secondo dito una matita, con cui proverebbe a scrivere e riscrivere il proprio nome. Un esercizio inusuale ma che sembra funzionare bene viste le prodezze nella vittoria di Verona che ha garantito alla Juventus la seconda posizione e il mantenimento delle distanze dal Napoli capolista.

La cura Allegri funziona, il tecnico ha saputo gestire Dybala tra campo e panchine, riuscendo a scatenare il furore agonistico dell'argentino nel momento in cui la Juventus aveva maggior bisogno del suo aiuto. Ma anche Paulo ha messo del suo perché l'esercizio di scrittura si inserisce di diritto tra quelli più utili ad aumentare la sensibilità del piede con cui accarezza il pallone pennellando magie ai compagni.

Adesso, per Dybala potrebbe aprirsi un nuovo inizio: la doppietta di Verona ha confermato che il numero 10 bianconero è in grado di poter riuscire a fare bene anche non giocando sempre, ma facendosi trovare pronto quando Allegri chiama. Un elemento in più verso la crescita e la maturazione non solo sportiva ma anche umana: quando Dybala saprà gestire il suo essere campione, a quel punto i paragoni con Cr7 o Messi – oggi ingenerosi verso la Pulga e il portoghese – potranno acquistare un senso.

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