Juve, Bacca è pronto: “La sfida di sabato per dimostrare che possiamo tornare grandi”

Potrebbe essere la prova generale per la sfida più importante – per i rossoneri – del prossimo 21 maggio a Roma quando il Milan affronterà la Juventus per la finale di Coppa Italia. Eppure quella di sabato prossimo contro i bianconeri assume anche il momento in cui mettere in campo l'orgoglio, la storia e l'onore di un club dalla storia unica di fronte agli attuali campioni d'Italia e primatisti in classifica. Per Carlos Bacca, vero e forse unico fiore all'occhiello della squadra oggi allenata da Mihajlovic (domani chissà) un'occasione d'oro anche per mettersi di nuovo in mostra con un avversario dalla caratura elevata, in assenza di sfide internazionali di pregio. Per rilanciare la voglia di far diventare definitivamente grande la società rossonera.

Carlos Bacca al sito della FIFA è stato chiaro, l'intento sarà quello di dare un dispiacere alla Juventus anche se in campionato è abissale il gap di punti tra rossoneri e bianconeri. Poco conta, il Milan giocherà con la testa vuota, chi avrà da perdere e molto saranno solo igli uomini di Allegri: "È una di quelle partite che tutti vorrebbero giocare. Sfidiamo la squadra campione in carica, finalista di Champions League e attuale capolista del campionato. Il massimo. Giocare in Serie A è molto difficile perché per un attaccante, il calcio italiano è molto duro, ma sia l'allenatore che il suo staff hanno sempre avuto fiducia in me, i miei compagni mi hanno aiutato molto e il club ha agevolato il mio adattamento".

Bacca è il vice-capocannoniere della Serie A alla pari di Paulo Dybala dietro all'imprendibile Higuain. Sono 14 i centri in rossonero e al debutto in assoluto in Serie A non sono pochi, visti i problemi radicati all'interno del club milanista. Baca però è anche un uomo di mercato. E' stato accostato con insistenza a diversi club, Bayern Monaco su tutti, ma il colombiano ha spento le voci di mercato, sposando la fiducia del Milan: ”Non vedevo l'ora di giocare qui e sono sempre più contento. In Colombia guardavo tante partite della Serie A in televisione, perché tanti miei connazionali vi giocavano, come Asprilla, Cordoba, Bolaño… a quei tempi erano degli idoli. E poi il Milan era una spanna sopra tutti. Per cui il mio sogno era di giocare qui, e ora l'ho realizzato sperando di riportare il Milan ai fasti di un tempo”.