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Juve, Agnelli e il dopo Marotta: “Cambiano le persone, non il nostro modello di riferimento”

Il presidente bianconero ha confermato le scelte che verranno effettuate il prossimo 25 ottobre nel CdA che dovrà anche varare il bilancio 2017/2018: “Cambiano i nomi, non la sostanza: il modello cui facciamo riferimento è sempre lo stesso. Oltre nei risultati, è fondamentale crescere nei ricavi e nei servizi”
A cura di Alessio Pediglieri
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Ha parlato anche Andrea Agnelli, il presidente della Juventus che si sta preparando per il nuovo CdA del prossimo 25 ottobre, già al centro delle attenzioni dopo la notizia delle dimissioni di Beppe Marotta. L'attuale ad, che è rimasto in carica negli ultimi otto anni, non compare tra i candidati nel prossimo Consiglio di Amministrazione a conferma del nuovo ciclo varato dal club bianconero.

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Per evitare speculazioni ed eventuali critiche attorno alle scelte effettuate e che si andranno ad ottimizzare ha preso parola anche il presidente Andrea Agnelli a difesa di un progetto a lungo termine e a 360 gradi che coinvolge non solo il piano sportivo ma anche degli investimenti e delle entrate: non cambia l'ottica di fondo né gli obiettivi, solamente le persone.

La nuova dirigenza è pronta e preparata grazie alla straordinario lavoro di Beppe Marotta e di Aldo Mazzia: quello che loro hanno fatto è far crescere giovani dirigenti che davanti a loro avranno sfide molto ambiziose

Tutti i nomi del Presidente. Per il numero uno della Juventus il concetto è semplice e lineare: l'asticella si è alzata da un punto di vista sportivo, con l'ultimo calciomercato che ha portato Cristiano Ronaldo a Torino, ma adesso è arrivato il momento di alzare anche quella dirigenziale: "La Juve continuerà a funzionare come oggi. Cambierà la leadership dei pilastri della Juve: Giorgio Vinci sarà responsabile dei ricavi, ci sarà un responsabile dell'area sport che sarà Fabio Paratici e un responsabile per i servizi che sarà Marco Re".

Un modello Juve radicato nel tempo. Cambiano i nomi, non la sostanza. Si arriva da 7 scudetti vinti consecutivamente, una egemonia in Italia ribadita dalle attuali 7 vittorie su altrettante gare. L'obiettivo è chiaro e preciso: "Il modello di gestione della Juventus rimane sostanzialmente inalterato: c'è un Cda che dà delle deleghe, le quali verranno assegnate dopo il 25 ottobre. Il modello di gestione del club si basa su tre cluster: lo sport, i ricavi e i servizi"

Crescita a 360 gradi. Parola d'ordine è continuità e competitività: per Andrea Agnelli si è iniziato solamente adesso a vincere, lo scopo è restare ai vertici e rinnovarsi anticipando tempi e problematiche: "Dovremmo accertarci che la Juve rimanga al top del calcio globale. Sappiamo perfettamente che la centralità della gestione dell'impresa Juventus passa per il campo, ma al fianco del campo è molto importante la funzione dei ricavi e quella dei servizi"

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