Javier Zanetti si ritira, addio contro la Lazio
Javier Zanetti al termine della stagione appenderà le scarpette al chiodo. La notizia ormai era nell’aria. Ne aveva parlato apertamente il presidente Thohir, che allo storico capitano nerazzurro ha garantito un futuro da dirigente. Ma nonostante ciò dispiace sapere che Javier Zanetti non ci sarà più. E dispiace soprattutto sapere che all’addio a Zanetti, che giocherà l’ultima partita a San Siro sabato 10 maggio contro la Lazio, non parteciperanno i tifosi più caldi dell’Inter. Perché un settore della Curva Nord è stato chiuso per via di cori discriminatori nei confronti dei napoletani.
Zanetti, che ha esordito con l’Inter nell’agosto del 1995, ha giocato complessivamente con l’Inter 856 partite (615 solo in Serie A) ed ha realizzato 21 reti. Il capitano con i nerazzurri ha vinto cinque Scudetti e soprattutto la Champions League del 2010, ed anche un’altra mezza dozzina di trofei. Dalla prossima stagione l’unica bandiera della Serie A sarà Francesco Totti.
Nella storia dell’Inter l’argentino avrà sempre un posto speciale. Perché lui è stato il capitano dell’Inter più forte e più vincente degli ultimi cinquant’anni. Nel 2010, agli ordini di Mourinho, Zanetti con Eto’O, Sneijder e Milito ha trionfato in Campionato, vincendo sul filo sulla Roma, in Champions League, battendo in finale per 2 – 0 il Bayern Monaco, ed in Coppa Italia.
Negli ultimi dodici mesi Zanetti ha giocato pochissimo. Perché praticamente un anno fa, il 28 aprile 2013 a Palermo, in un contrasto con Aronica, l’argentino si è rotto il tendine d’Achille. Dopo aver bruciato le tappe il ‘Capitano’ quest’anno è ritornato in campo il 9 novembre contro il Livorno.
Zanetti si è impegnato molto anche nel sociale. Nel 2002, con la moglie Paula, ha creato la Fundaciòn P.U.P.I., un’organizzazione no-profit che si occupa di fornire il necessario sostegno economico ai bambini disagiati e alle loro famiglie, nella zona di Buenos Aires.