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James a Torino con il Real, nel 2010 poteva essere della Juve per 5 milioni

Al Mondiale in Brasile James Rodriguez è stata la rivelazione della Coppa, il Real Madrid l’ha comprato dal Monaco per 80 milioni. Ma nel 2010 la Juventus avrebbe potuto ingaggiarlo per circa 5 milioni: storia di un affare saltato per il doppio flop della Juve tra il 2009 e il 2011. Assieme a lui i bianconeri avevano bloccato anche Hazard e Nainggolan.
A cura di Maurizio De Santis
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Quindici, massimo venti milioni di euro per James Rodriguez, Hazard (oggi al Chelsea) e Nainggolan (Roma, finito nel mirino dello United). Nel 2010 la Juventus avrebbe potuto ingaggiare uno dei più e interessanti calciatori del panorama internazionale per una cifra così modesta da alimentare rimpianti di mercato. Il colombiano che ha incantato al Mondiale in Brasile allo Juventus Stadium ci arriva da ‘galattico' (al Real è costato 80 milioni di euro) e da avversario per l'andata della semifinale di Champions. Scherzi del destino e della sorte avversa, questione di sliding doors, porte scorrevoli che nella Torino bianconero non si sono mai aperte nonostante l'ex capo dello scouting, Renzo Castagnini, avesse già in pugno quel ragazzo che gli argentini del Banfield (come riporta la Gazzetta) avrebbero lasciato partire per 4.9 milioni di euro. Da mangiarsi le mani…

Perché James Rodriguez non è più approdato alla Juventus? Nessuna ingerenza da parte di club concorrenti, nemmeno intoppi sorti nelle battute conclusive della trattativa: a bloccare ogni operazione fu il cambio della guardia a livello dirigenziale che vide Roberto Bettega, Alessio Secco e lo stesso Castagnini messi da parte dopo due stagioni durissime (due settimi posti). Da mangiarsi le mani… considerato che il club aveva in pugno altri due calciatori cresciuti in maniera esponenziale e divenuti oggetto dei desideri di mercato di mezza europa: Hazard e Nainggolan, la ‘meglio gioventù' dei ‘diavoli rossi' di Wilmots.

Sliding doors… quando il destino si mette di traverso allora puoi solo inchinarti a esso: nel 2008 e poi nel 2010 ci avevano provato anche Atalanta e Udinese a portare in A quel ragazzo che con la maglia dell'Envigado mostrava numeri e colpi da campione. Problemi di tesseramento per questione burocratiche (non aveva il passaporto comunitario) ne fermarono il trasferimento, lasciando campo libero al Porto. Poi sono arrivati il Monaco e i soldi del magnate russo a convincere i lusitani abituati a cedere i suoi talenti a peso d'oro: 45 milioni di euro, somma fuori portata per le italiane.

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