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Italia, Verratti s’è preso il centrocampo: 114 palloni giocati

In tandem con De Rossi il mediano del Psg ha mostrato un’ottima intesa. In attacco la coppia Immobile-Belotti funziona ma serviranno test più probanti per verificare la tenuta di una Nazionale ancora alla ricerca della giusta dimensione.
A cura di Jvan Sica
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La partita contro il Liechtenstein non doveva essere e non è stato un banco di prova da prendere in considerazione né per il modulo schierato in campo né per gli uomini utilizzati. Dopo la buona prova di Vaduz soprattutto nel primo tempo, alcune evidenze però possono essere sottolineate e sicuramente Ventura ne saprà fare tesoro per il futuro. I lati positivi sono diversi e riguardano vari settori della squadra. In difesa Romagnoli acquista sempre più maggiore autorità. Ha giocato con la stessa bravura nel chiudere e nell’anticipare sia contro la Spagna, quando l’Italia ha dovuto subire l’attacco spagnolo, sia contro attaccanti sicuramente modesti ma tenuti a bada con una strapotenza fisica notevole.

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Il duo di centrocampo De Rossi-Verratti ha dettato ritmo per tutta la gara e offerto le migliori palle gol ai due attaccanti centrali. Verratti, in particolare, nei 90 minuti nei quali è stato in campo, ha giocato ben 114 palloni. Un dato che rappresenta un record per un giocatore azzurro nella storia delle partite di qualificazione ai campionati del mondo. Il fatto poi che da soli possono reggere onde d’urto più pesanti è ancora tutto da vedere. I due attaccanti hanno fatto quello che sanno fare meglio, muoversi, smarcarsi, concludere velocemente in porta. Belotti-Immobile sono punte moderne che si incastrano alla perfezione e da questi due Ventura difficilmente si allontanerà.

Collaudo positivo per i difensori esterni. I due terzini hanno corso molto in appoggio dell’attacco, soprattutto Zappacosta, risultando presenti e pericolosi, mentre le due ali hanno dato ancora di più, entrando in quasi tutte le azioni pericolose e innescando spesso la superiorità numerica in fascia che ha portato a due dei quattro gol della serata.

Se queste sono le note positive o comunque da cui partire per migliorare ancora, le evidenze negative sono poche ma sembrano pesare. Forse la più chiara è la mancanza di un giocatore di piede sinistro in fascia, che possa giocare terzino o ala e non perda un tempo di gioco per portare il pallone sul piede destro. De Sciglio e Bonaventura, come detto, hanno giocato una buona partita, ma avere in quella posizione almeno un esterno che abbia un sinistro all’altezza può fare la differenza e premierebbe ancora di più i movimenti fulminei di Immobile e Belotti.

Il secondo problema riscontrabile è la confusione in mediana nel secondo tempo. Se nel primo Verratti-De Rossi hanno comandato ordinatamente il gioco, nel secondo soprattutto l’ex pescarese ha portato troppo palla, rallentando il gioco, il che ha fatto chiudere con maggiore densità e ordine la squadra avversaria. In terzo luogo, un problema, se così si può intendere, è stato il non provare in corsa alcuni uomini da testare. Forse poteva essere provato Bernardeschi al posto di Bonaventura – il fiorentino è andato addirittura in tribuna – ma anche in fase di convocazione poteva essere portato in ritiro un giocatore di piede sinistro per capire come si sarebbe sviluppato il gioco con un terzino di questo tipo.

Ventura però ha scelto di tenere uno zoccolo duro su cui puntare prima di tutto per vincere una partita che alla fine risulta molto importante grazie alla sconfitta pesante dell’Albania in casa contro Israele (0-3), tenendosi forse un po’ di sorprese per l’amichevole contro la Germania. Bisogna solo attendere per capire.

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