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Italia-Stati Uniti, la partita dei figli d’arte: Weah, Klinsmann e Chiesa

A Genk si sfideranno Italia e Stati Uniti, in campo ci saranno un paio di figli d’arte. Tra gli americani giocherà dall’inizio Timothy Weah, figlio di George, ex Milan e ora Presidente della Liberia, mentre in panchina ci sarà Jonathan Klinsmann, il figlio dell’ex Inter Jurgen. L’Italia risponde con Federico Chiesa.
A cura di Alessio Morra
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Italia-Stati Uniti chiude il 2018 di due nazionali che hanno mancato la qualificazione al Mondiale. Gli azzurri con Mancini sembrano sulla buona strada e si stanno riprendendo, mancano ‘solo’ i gol, gioco e risultati stanno arrivando. Gli americani invece continuano a deludere, ma non è facile ripartire, perché il ricambio generazionale è molto forte. A Genk giocherà con la maglia degli States dal 1’ Timothy Weah, figlio del grande George, in panchina ci sarà, in veste di terzo portiere, Jonathan Klinsmann, un altro figlio d’arte. Anche gli azzurri ne hanno uno: Federico Chiesa.

Klinsmann e Weah

Un ritorno al passato guardando e vivendo ovviamente il presente. Perché quando si leggono i nomi di Klinsmann e Weah ovviamente si fa un bel passo indietro, che riporta il sorriso soprattutto ai tifosi di Inter e Milan. Perché il tedesco è stato un grande protagonista a cavallo degli anni ’80 e ’90, fu campione del mondo nel Mondiale italiano, mentre il liberiano vinse uno scudetto con i rossoneri con cui realizzò uno dei gol più belli di sempre, in un memorabile coast to coast, in un Milan-Verona d’inizio campionato nel 1996.

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Perché Klinsmann e Weah giocano con gli Stati Uniti

I figli di Klinsmann e Weah hanno entrambi passaporto americano. Jonathan gioca nell’Hertha Berlino, è nato nel 1997, ed ha la madre americana, un ex modella che sposò tanti anni fa Jurgen. Timothy invece è il terzo figlio di George Weah, che quando conobbe Clar, la madre dell’attaccante del PSG, stabilì base a New York, e così il figlio del Presidente della Liberia è americano. Weah junior ha giocato con tutte le giovanili americane e stasera disputerà la 9a partita con gli Stati Uniti, ha segnato già un gol (alla Bolivia). Entrambi, al di là del cognome importante, sono destinati a una grande carriera. Weah esordì giovanissimo con il Psg, Klinsmann lo scorso anno ventenne giocò in Europa League.

L’Italia risponde con Federico Chiesa

Anche l’Italia ha un figlio d’arte, il suo nome è Federico Chiesa, un calciatore che rispetto ai giovani Weah e Klinsmann è già affermatissimo. L’esterno della Fiorentina è il pilastro su cui costruire la Nazionale del futuro, vale già almeno 60 milioni di euro, piace a tante squadre importanti, e stasera se, come pare, giocherà incrocerà Weah. I loro papà si sono affrontati più volte, nella seconda metà degli anni ’90.

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