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Italia, Pirlo torna in Nazionale: favorevoli o contrari?

Andrea Pirlo ha annunciato il ritorno in Nazionale, cambiando idea dopo aver detto addio due volte (prima e dopo il Mondiale in Brasile) e l’arrivo di Conte in panchina. Ha una classe immensa ma la sua figura tiene nell’ombra e impedisce a Verratti di maturare in fretta. Favorevoli o contrari al suo ritorno in Azzurro?
A cura di Maurizio De Santis
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‘Maledetta' la giornata che non ci sarà più Pirlo in mediana. ‘Maledetta' la punizione che non verrà calciata con eguale maestria dal regista della Juventus e della Nazionale, dove ha accettato di tornare dopo aver annunciato l'addio a maggio e poi confermato all'indomani della figuraccia mondiale con l'Uruguay. A 35 anni, l'ex di Inter e Milan, ha risposto ‘presente' alla chiamata del nuovo commissario tecnico, Antonio Conte, suo allenatore in bianconero fino a pochi mesi fa: "Ho dato la disponibilità, sono pronto", ha ammesso. E l'Italia, a cominciare dallo staff azzurro, può tirare un sospiro di sollievo perché ‘maledetta' è la rosa che non annovera calciatori del suo calibro: quelli che dal Santiago Bernabeu di Madrid escono con il tributo della standing ovation; quelli che ‘tremare il mondo fanno' al punto da essere emblema della disfatta per l'Inghilterra (in Brasile gli inglesi ne descrissero così la forza: "Pirlo è fortissimo, può distruggerci"); quelli che se gli dai la palla tra i piedi sai che non la sprecheranno; quelli che un passaggio, un cross ti danno un segno di pace e un'occasione per spedirti a rete; quelli che quando non ci saranno più bisognerebbe inventarli, clonarli, ibernarli… insomma fare qualcosa per fermare il tempo e con esso talento, classe, fantasia, visione di gioco, carattere, voglia di giocare, mettersi in discussione e ambire alla maglia azzurra come fosse un ventenne. Un esempio per tutti. Lui è lì, pronto a raccogliere le indicazioni di Conte che, oggi come allora alla Juventus, gli cucirà addosso la Nazionale come un vestito rigenerandolo dopo il ‘taglio' di Allegri (che, ironia della sorte, ha ritrovato a Torino…).

Si può essere contrari al ritorno di Pirlo in Nazionale? E' da pazzi. Però proviamo a fare ‘l'avvocato del diavolo' e partiamo proprio dalle parole del calciatore che non ha certo brillato per coerenza: non si può dire addio alla Nazionale un giorno (a maggio, prima della Coppa), confermarlo dopo una sconfitta rovinosa (come contro l'Uruguay in Brasile, a luglio) e poi cambiare idea nel giro di un paio di mesi solo perché al timone dell'Italia adesso c'è Conte, un nuovo ct rispetto all'esperienza negativa di Prandelli. Altra considerazione: Pirlo ha 35 anni, sarà impegnato in Serie A e in Champions con la Juventus, un surplus che ne metterà a dura prova resistenza fisica e condizione. Alla luce di questo, non sarebbe meglio avere il coraggio di accelerare il processo di rinnovamento e concedere spazio a Marco Verratti, offrendogli così la possibilità di crescere e maturare in fretta?

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