Italia fuori dal Mondiale, Balotelli: “Ho la coscienza posto. E vado avanti a testa alta”
La sindrome di Calimario Balotelli. Prandelli aveva scelto lui e gli aveva consegnato le chiavi dell'attacco. E' finita senza gloria, con molte polemiche e l'immagine dell'attaccante che se ne sta da solo, seduto in pullman, mentre la squadra è ancora nello spogliatoio a leccarsi le ferite. Pirlo dà il suo addio alla Nazionale (questione anagrafica), la punta del Milan pure… e non solo, perché il Mondiale di basso profilo disputato in Brasile complica i piani dei rossoneri (che speravano di venderlo a un ottimo prezzo), allontana potenziali acquirenti o, peggio, svaluta il valore di mercato del calciatore. Finito del mirino della critica, Balotelli affida il suo sfogo ai social network.
"Sono Mario Balotelli (che s'è fatto biondo prima di prendere l'aereo per l'Italia, ndr) ho 23 anni e non ho scelto di essere italiano. L'ho voluto fortemente perché sono nato in Italia e ho sempre vissuto in Italia. Ci tenevo fortemente a questo mondiale e sono triste arrabbiato deluso con me stesso. Sì, magari potevo fare gol con la Costa Rica avete ragione ma poi? Poi qual è il problema? Forse quello che vorreste dire tutti è questo? La colpa non la faccio scaricare a me solo questa volta perché Mario Balotelli ha dato tutto per la nazionale e non ha sbagliato niente (a livello caratteriale) quindi cercate un'altra scusa perché Mario Balotelli ha la coscienza a posto ed è pronto ad andare avanti più forte di prima e con la testa alta. Fiero di aver dato tutto per il suo Paese. O forse, come dite voi, non sono Italiano. Gli africani non scaricherebbero mai un loro ‘fratello'. Mai. In questo noi negri, come ci chiamate voi, siamo anni luce avanti".
Poi c'è un passaggio che sembra far riferimento alle parole di Gigi Buffon che, dopo la sconfitta contro l'Uruguay, aveva rivolto frasi durissime contro i ‘giovani' (tutti?) della rosa azzurra. "In campo bisogna fare, e non basta il potrebbe fare o magari il farà… Poi si vede chi c’è. E chi non c’è non c’è". A chi lo accusa di scarso impegno replica: "Vergogna non è chi può sbagliare un gol o correre di meno o di più. Vergognose sono queste cose. Italiani veri! Vero?".
La saudade Mario. Non è finita, perché poco dopo Balotelli pubblica ancora un altro messaggio sul proprio account si Instagram ma questa volta il tono è completamente diverso. Nessuna polemica, nemmeno risposte ai suoi detrattori. Poche righe dedicate alla sua avventura in Brasile che, nonostante sia stata breve, lo ha già colpito abbastanza da fargli avvertire la ‘saudade', la nostalgia di dover allontanarsi dal paese che porta nel cuore al punto da tifare per la vittoria mondiale della Seleçao. "Brasile hai vinto! La Coppa non è stata il massimo per me, ma stare con te è stato da 10! I brasiliani sono nel mio cuore e ora ne ho nostalgia (“saudade”). Ora mostra che sei il paese del calcio e che siamo i re di questa festa! Vai selecao! Mario".
Wenger e l'Arsenal scaricano Balotelli. "Non è vero che siamo interessati a Balotelli – ha ammesso il manager dei Gunners, Wenger -. Spesso si tratta di voci che vengono messe in giro dagli agenti dei calciatori per far aumentare il costo di un cartellino". Accostato al club inglese, la sortita del tecnico francese raffredda la pista: alla luce di quanto visto in Brasile, nessuno è disposto a pagare 30 milioni di euro.