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Italia, De Rossi non migliora: per la Germania serve un miracolo

Il romanista si è ancora allenato a parte e non ha fatto registrare progressi. A due giorni dalla sfida di Bordeaux, le speranze di vedere in campo sono quasi nulle. Conte intanto continua a pensare alla sua sostituzione e a provare Sturaro, meditando anche un cambio di modulo.
A cura di Alberto Pucci
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Sulle condizioni fisiche di Daniele De Rossi, il professor Castellacci era stato chiaro: "Stiamo facendo di tutto, ma è un problema serio e c'è poco tempo per recuperarlo". La conferenza stampa del medico azzurro aveva comunque lasciato un piccolo spiraglio di speranza: spiraglio quasi del tutto sparito nelle ultime ore, quando De Rossi si è allenato a parte e ha mostrato di soffrire ancora del violento trauma contusivo alla coscia destra subito nel match contro la Spagna. A quarantotto ore dalla sfida di Bordeaux contro la Germania, il giallorosso è da considerarsi indisponibile esattamente come Candreva: compagno di squadra con il quale ha condiviso l'allenamento (a parte) di Montpellier. Difficile, se non impossibile, riavere De Rossi prima dell'eventuale semifinale. Lo hanno capito anche i tifosi fuori dai cancelli di "Casa Italia", quando hanno visto con il loro occhi il giocatore avvicinarsi a loro zoppicando vistosamente.

La riflessione di Conte sul modulo

Senza Candreva e De Rossi, con Thiago Motta squalificato per il giallo preso contro le Furie Rosse, Antonio Conte sta valutando lo schema da utilizzare e i giocatori da impiegare contro i campioni del mondo. L'idea del commissario tecnico sarebbe quella di mantenere il 3-5-2, spostando Parolo a ridosso della difesa e inserendo Sturaro in mediana, con Florenzi e Giaccherini a guardargli le spalle. Una scelta che, ad oggi, non convince ancora del tutto l'allenatore salentino a causa della brutta prestazione dello juventino contro l'Irlanda a Lille.

Accantonata del tutto anche l'ipotesi Bonucci avanzato nel cuore della mediana. Il tempo, oltretutto, è tiranno anche per provare strategie alternative come il 3-4-3 (in questo caso ci sarebbe spazio per Insigne e/o El Shaarawy) o il 4-4-2 (con Darmian che ha maggiori opportunità): moduli che finirebbero per disorientare la truppa azzurra, ormai mentalmente sintonizzata sullo schema (vincente) del proprio allenatore.

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