Italia: da Cardiff allo shock Mondiale, è stato un 2017 da incubo per il nostro calcio
No, non diteci che questo 2017 sia stato povero di emozioni. Belle o brutte, l’anno che stiamo par lasciarci alle spalle è stato ricco di eventi che hanno caratterizzato e caratterizzeranno ancora il mondo del calcio. Momenti che, se vogliamo, rimarranno nella storia e noi ne siamo stati i protagonisti. Dallo scorso mese di gennaio, passando per un intensa primavera e un’estate a dir poco scoppiettante, è stato proprio il rigido autunno probabilmente a lasciarci l’amore in bocca per uno dei momenti forse più negativi e più bassi del nostro calcio.
Pensavamo infatti, che con la sconfitta della Juventus in finale di Champions League contro il Real Madrid a Cardiff, il dolore di una sconfitta così scottante potesse finire qui. E nel mentre si pensava in estate di poter già assistere ad una rivoluzione totale in casa bianconera proprio a causa della sconfitta contro i ‘Blancos’, la vera doccia fredda è poi arrivata a novembre con la cocente umiliazione della nostra Nazionale italiana che non è riuscita a qualificarsi per i prossimi Mondiali in Russia nel 2018 per mano della Svezia. Ma andiamo allora a vedere nell’ordine quali sono stati i 5 momenti principali che hanno caratterizzato il calcio italiano nel 2017.
L’addio al calcio di Totti
Lo scenario di uno stadio ‘Olimpico’ pieno in ogni settore, una Roma che ancora doveva staccare il pass per accedere all’attuale Champions League senza passare per i preliminari e quel di Perotti che nel finale è stata l’unica gioia di una giornata che Roma, la Roma e i tifosi giallorossi, ricorderanno per sempre a lungo con tanto dolore.
Il ritiro di Francesco Totti dal calcio giocato è arrivato il 28 maggio scorso, data che i tifosi della lupa ricorderanno a lungo. L’ultima gara di campionato contro il Genoa ha salutato anche il capitano che ha detto basta dopo una stagione con più ombre che luci, lasciato spesso ai margini degli 11 titolari da Spalletti.
“Vi amo”, così ‘Er Pupone’ aveva salutato i suoi tifosi, coloro i quali, fra lacrime, cori e grida, ringraziavano il proprio capitano dopo una carriera gloriosa e capace di regalare alla squadra della sua città anche uno scudetto, l’ultimo vinto dalla squadra giallorossa, che a Roma ancora ricordano. Un simbolo del nostro calcio che se ne è andato lasciando un vuoto in tutti noi, in un 2017 che ha visto poi, dopo qualche mese, anche l’addio di un altro reduce di quella Nazionale italiana campione del mondo nel 2006: Andrea Pirlo.
La Champions persa dalla Juventus a Cardiff
Il favoloso gol in rovesciata di Mandzukic aveva già fatto pensare a tutti che la Juventus potesse compiere finalmente quell’impresa di vincere una Champions League che manca dalla bacheca dei bianconeri dal 1996. Ma purtroppo la notte di Cardiff non si è rivelata poi così dolce come si aspettava la squadra campione d’Italia. L’amarezza per una sconfitta che da lì a poco avrebbe lasciato strascichi pesanti nello spogliatoio di Allegri, sembrava impensabile alla vigilia.
Un 4-1 per il Real Madrid che ha caratterizzato tanto l’inizio della stagione attuale della Juventus, cominciata poi a rilento con i primi ko contro Barcellona (in Champions League) e con la Lazio in campionato. Quella notte per tutto il calcio italiano, fu una vera e propria botta che, a distanza di 2 anni dall’ultima finale persa a Berlino contro il Barcellona, ha riaperto vecchie ferite. Ma non sarà purtroppo l’unica amarezza di un 2017 che per l’Italia e il calcio italiano è stato a dir poco deludente.
Il caso Donnarumma
E che dire se, a proposito di Nazionale, uno dei prospetti migliori per il futuro della maglia azzurra come Gigio Donnarumma, facesse scoppiare un caso degno di un thriller americano poco prima dell’estate. Non ci siamo fatti mancare davvero nulla perchè le pretese dell’attuale portiere del Milan, giostrato magistralmente alla spalle dal suo procuratore, un certo Mino Raiola che in fatto di compromessi e accordi sottobanco è un mago assoluto, forse anche troppo per questo sport, hanno destabilizzato il mercato dei rossoneri che stava lentamente decollando. “Vado via se non mi date un aumento”.
Era in pratica questa la richiesta di Donnarumma al Milan con lo spettro di una Juventus pronta ad accoglierlo come vice Buffon anche in bianconero. Il tandem Fassone-Mirabelli l’ha però accontentato. Ben 6.5 milioni di euro all’anno e il ‘contentino’ al fratello Antonio da 1 milione a stagione per svolgere il ruolo di terzo anche alle spalle di Storari. Una questione che però adesso pare si stia accendendo di nuovo pronta per decollare in un 2018 che si prospetta da incubo per questo Milan. E se Donnarumma adesso sta insinuando di essere stato ‘costretto’ a firmare quel contratto, siamo davvero alla frutta.
Il passaggio di Bonucci al Milan
Gioie e dolori per questo Milan. Il 2017 sarebbe dovuto essere l’anno della svolta, almeno per quanto concerne la prima parte della stagione attuale. E invece per i rossoneri, non c’è davvero nulla da salvare. Anzi no, forse una cosa c’è: il tentativo di aver chiuso un mercato da sogno contraddistinto soprattutto dall’acquisto di Leonardo Bonucci. L’ex difensore della Juventus, simbolo di una squadra che in Italia ha vinto tutto negli ultimi 6 anni e che in Europa si è fatta valere soprattutto con Allegri in panchina, a luglio spiazzò tutti passando al Milan in meno di 48 ore.
Già, perchè fu questa la tempistica che ha caratterizzato questo trasferimento discusso da tutti e costato alle casse del Milan ben 42 milioni di euro. La felicità dei tifosi milanisti al suo arrivo, l’incredulità dei tifosi bianconeri e il sorriso smorzato dello stesso ex numero 19 della Juventus, hanno fatto da copertina ad un’estate a dir poco calda per due dei maggiori top club italiani. Fra dibattiti social, ironie, battute e polemiche, dopo il passaggio di Higuain dal Napoli ai bianconeri, quello di Bonucci è stato sicuramente il trasferimento più discusso dell’estate 2017.
La disfatta della Nazionale con la Svezia
Ma fra Totti, la finale di Cardiff, Donnarumma e Bonucci, nessuno si sarebbe mai aspettato di doversi fare da parte per lasciare il trono di evento più significativo di questo 2017 alla nostra Nazionale italiana di calcio. L’esclusione dal prossimo Mondiale 2018 in Russia è stato uno shock per tutti. La sconfitta per 1-0 all’andata e lo 0-0 di ‘San Siro’ contro la Svezia, rimarranno sicuramente nella storia che dopo 60 anni non vedrà figurare l’Italia in un Mondiale di calcio.
Del 2017 calcistico ricorderemo dunque sicuramente questo, un dolore immenso e la disperazione dei vari Candreva, Immobile e Florenzi che probabilmente hanno perso la possibilità di poter partecipare a questa competizione nel pieno della propria carriera.
Per non parlare delle conseguenze che ha portato questo mancato accesso a Mosca dell’Italia. Le dimissioni di Ventura (poi solo licenziato per motivi economici) e le dimissioni (quelle si) di Tavecchio che ha portato la Federazione Italiana Giuoco Calcio a vedere stravolto il suo assetto. Magari il 2018 ci regalerà qualche sorriso ma sta di fatto che sarebbe opportuno per tutti, almeno per quest’ultimo punto, cancellare questo 2017 amarissimo e doloroso.