Italia, Buffon: “Abbiamo fatto una brutta figura”
Indifferenza. E' la cosa peggiore che potesse capitare alla Nazionale italiana in rientro dal Brasile dopo il fallimento a Brasile 2014. La contestazione avrebbe fatto meno male. Ad attendere l'arrivo degli Azzurri allo scalo di Malpensa c'erano pochissimi tifosi, niente entusiasmo (e perché avrebbe dovuto essercene?) solo curiosità e in buona parte delusa dalla scelta di far transitare staff tecnico, calciatori e il resto della comitiva da un'uscita secondaria. Nessuna voglia di concedersi ai taccuini e alle telecamere, c'è poco da dire. Le parole di Albertini, capo delegazione (e tra i possibili successori di Abete alla guida della Federcalcio) su Pirlo ("mi auguro che resti") e Balotelli ("mostri attaccamento alla maglia") sono le uniche frasi che rimbalzano in una giornata grigia, non solo per il clima. Bocche cucite, l'unico concedere qualche battuta è Gigi Buffon. Laconico il suo commento, non c'è bisogno d'altre spiegazioni: "Abbiamo fatto una brutta figura". E il riferimento non è solo alla prestazione opaca, deludente, nervosa e di basso profilo offerta contro l'Uruguay – nella gara che ha sancito l'eliminazione dal Mondiale – ma anche ai concetti espressi davanti alle telecamere dopo quella partita sciagurata. "E' stato un fallimento", disse allora motivando la ‘brutta figura' fatta in Coppa anche con altre ragioni, a testimonianza della frattura all'interno del gruppo: "In campo bisogna fare, e non basta il potrebbe fare o magari il farà… Poi si vede chi c'è. E chi non c'è non c'è. Alla fine a tirare la carretta sono sempre quelli che vengono definiti ‘vecchi' come Pirlo, Barzagli, De Rossi e il sottoscritto".
Balotelli ‘biondo' e isolato dal gruppo. Buffon non parla dell'attaccante del Milan che ha fatto rientro in Italia tingendo la cresta da modicano di giallo. Super (davvero poco) Mario è stato protagonista della lite con il ct Prandelli e i senatori che lo hanno estromesso dal secondo tempo della sfida con la Celeste. "Su di lui non dico niente". E ognuno per la propria strada. Quella di Ciro Immobile, capocannoniere della Serie A volato al Borussia Dortmund ("scelta ragionata, mi aiuterà a migliorare e a crescere"), è stata breve e avara di soddisfazioni: "Il Mondiale è un'esperienza che mi arricchisce, peccato sia finita così". Già, è veramente un peccato…