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Italia, Bonucci: “Macché mercenario, ci volevano le palle per lasciare la Juve”

In conferenza stampa, il difensore della Nazionale e del Milan parla della sfida alla Spagna (“andremo là per batterli”) ma soprattutto del suo trasferimento al Milan (“non sono stato infame ma coraggioso”) e della sfida scudetto (“Juve e Napoli su tutte”)
A cura di Alessio Pediglieri
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Giocare contro la Spagna per conquistare l'accesso diretto ai Mondiali in Russia e farlo ritrovandosi spalla a spalla con chi, nelle ultime sette stagioni ha condiviso conte gioie (tante) e dolori (cocenti) in bianconero. E' capitato a Leonardo Bonucci che ha incontrato nuovamente i suoi vecchi compagni di Juve, Buffon, Chiellini e Barzagli nel ritiro di Coverciano. Dove si sta preparando la super sfida alle Furie Rosse, occasione ghiotta per guardarsi alle spalle e pensare al futuro, sia a livello di club che di Nazionale.

Dalla Juve al Milan, tra insulti e speranze

Un trasferimento lampo che ha fatto lungamente parlare di sè. A Torino con il veleno tra i denti, i tifosi bianconeri lo hanno scaricato, mentre quelli rossoneri – sotterrata l'ascia di guerra – lo hanno accolto da novello eroe. Un cambiamento epocale personale e per il calcio, con la Juventus che ha perso un suo leader e un Milan che ha trovato un nuovo condottiero. Infame, ladro, traditore. Coraggioso, presuntuoso, idealista. Bonucci è stato tutto questo e altro ancora.

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L'addio alla Juve, le accuse di tradimento

"La cosa che mi ha più ferito nel mio passaggio al Milan è stato sentirmi etichettare come infame, traditore e mercenario. Tre aggettivi pesanti che non merita chi ha sempre dato tutto dove è stato per 7 anni. La verità è che non sono andato al Milan per soldi, la gente non sa che l'ultimo anno alla Juve ho preso gli stessi, e non ho tradito nessuno visto che ho deciso di lasciare per scelte fatte dalla societa' a suo tempo: c'e' stato un momento esatto che mi ha portato a fare certe valutazioni"

Il coraggio di cambiare

Sette anni di gloria, un futuro incerto ma ricco di fascino, rimettendosi in gioco, sposando un progetto verso l'ignoto. Una sfida rossonera, cercata e voluta: "Ho scelto il Milan per il progetto e rimettermi in gioco. Ci volevano coraggio e attributi per prendere questa decisione. Spero di vincere col Milan come ho fatto in passato con la Juve: a me interessa essere ricordato come un vincente'

La sfida Milan: vincere quanto alla Juve

Il passato non si dimentica, lo si rispetta. Bonucci ricorda i successi in bianconero, li fa suoi così come sta facendo suo questo Milan: "Sono contento di aver fatto parte di una Juve vincente e spero di far parte a lungo di un Milan che vuole tornare a vincere e che magari potrà dare fastidio alla Juve. La fascia di capitano che mi è stata assegnata è un onore e una grande responsabilità. Da parte mia, ci voleva il coraggio per fare questa scelta"

Juve e Napoli, favorite per il tricolore

La serenità di chi sa che dovrà partire con l'handicap rispetto ad altre. Se con la Juventus, Bonucci guardava tutti dall'alto in basso oggi al Milan si ritrova a rincorrere: "La Juve e il Napoli restano per me le squadre favorite per lo scudetto. La Juve è avanti a tutte per la qualità dei singoli: non era il sottoscritto a fare la differenza, era tutto il gruppo, attaccanti compresi. Mentre il Napoli è favorito per il gioco che esprime. Queste due squadre sono avanti a tutte".

Vincere in Spagna, la prossima sfida

La Spagna da battere, una mission impossible che potrebbe avversarsi grazie al supporto dei vecchi compagni di club. L'Italia può farcela, sarà difficile, ma gli azzurri sono in grado di giocarsela alla pari: "Con la Spagna dovremo dare il meglio di noi stessi per portare a casa la vittoria. Poi con Israele è altrettanto importante. Con la Spagna ci sarà da soffrire perché è una squadra fatta di grandi campioni. Andiamo lì consapevoli di non essere battuti".

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