Io sono Totti, Totti per sempre. Il capitano al rinnovo con la Roma
L'assist a Bergamo, la doppietta col Torino, il tocco magico che ha ispirato la rete di Nainggolan contro il Napoli. Il finale di campionato della Roma è ancora tutto da scrivere: presto per i titoli di coda, c'è la sfida a distanza con i partenopei per il secondo posto da vivere tutta d'un fiato. Al centro della scena c'è sempre lui, il capitano e la voglia matta di fermare il tempo, giocare, stare lì in mezzo al campo anche per dieci minuti. Gli bastano per essere decisivo. Magari ne servono anche meno, proprio come accaduto contro il Toro quando in un pochi minuti tirò via i giallorossi dall'inferno e ribaltò il match ricordando a tutti che la classe non ha età. Che non è finito. Che il viale del tramonto è spettacolare ma per adesso lo ammira da lontano. Poi arriverà il momento di farsi da parte e restare dietro e quinte ma non adesso, non ancora.
Alle polemiche scoppiate nelle ultime settimane ha messo la sordina la straordinaria capacità del ‘pupone' di essere decisivo, trascinatore: ha conquistato la folla e ha avuto la sua libertà, compresa quella di mettersi di traverso rispetto alle scelte della società e dello stesso allenatore che per lui hanno in mente un ruolo diverso. Totti no, non si arrende. Un altro anno ancora e poi potrà passare dietro la scrivania.
Il presidente Pallotta avrebbe voluto anticipare il ‘pensionamento' ma ora, alla luce di quanto accaduto di recente, della pace con Spalletti e della grande influenza sulla piazza, avrebbe cambiato idea: altro che New York Cosmos, il futuro prossimo di Totti calciatore è con la maglia della Roma, il club col quale sottoscrivere l'ultimo contratto della carriera. Vent'anni, nel '96, mise la firma in calce al primo e c'era Franco Sensi al timone della ‘magica'. ‘Vent'anni sembrano pochi, poi ti volti a guardare e non li trovi'.