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Inter, verso il derby con un dubbio: favorire Juve o Milan?

A due giorni dal derby, il popolo nerazzurro è diviso tra fare un ‘favore’ alla Juventus (vincendo il derby) o al Milan (in caso di sconfitta nella stracittadina). Anche il presidente Moratti è combattuto, sapendo che comunque andrà a finire, una delle due rivali storiche festeggerà. Mentre Stramaccioni ha le idee chiare: vincere.
A cura di Alessio Pediglieri
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Inter Stramaccioni derby

Molto probabilmente domenica sera si potrà capire chi sarà il campione d'Italia 2012. Juventus o Milan? Dura a dirsi a 180 minuti dal termine con le due squadre separate da un solo punto in classifica e con due turni delicatissimi da affrontare. Ma questo dubbio è anche quello che pervade le menti degli interisti a poco più di 48 ore dall'ultimo derby milanese di domenica sera a San Siro quando i nerazzurri di Stramaccioni ospiteranno il Milan in quella che sarà una sfida decisiva sia per il tricolore che per i sogni Europei della Beneamata.

inter dubbio derby milan

Juventus o Milan? Questo è il problema.. – La domanda sorge spontanea, come nelle dichiarazioni del presidente Massimo Moratti o del tecnico Andrea Stramaccioni: l'Inter è obbligata a fare un "favore" ad una delle rivali di sempre. Se riuscisse a imporsi nella stracittadina contro i rossoneri, aprirebbe le porte alla ‘nemica' Juventus che si involerebbe verso il 28mo scudetto (anche se c'è chi si ostina a ribadire che sarebbe quello della Terza Stella) approfittando della matematica che – in caso di un successo bianconero in quel di Trieste – le darebbe il titolo con una giornata d'anticipo. Un ‘regalo' forse troppo grande da consegnare ad una società che negli ultimi anni è diventata il ‘nemico pubblico n.1' dell'Inter sulle scorie di Calciopoli che ancora sono lungi dallo svanire. La Juventus degli esposti nei tribunali sportivi e civili per togliere lo scudetto assegnato all'Inter dal commissario Guido Rossi, la stessa che ha provato a far approvare all'Uefa l'esclusione dei nerazzurri dalle competizioni europee, la medesima società che – proprio nel momento del ritorno ai massimi livelli – ha sempre puntato l'indice (e non solo da tifoseria a tifoseria) verso il club nerazzurro "reo" di essersi appropriato della scena italiana approfittando delle penalizzazioni ‘politiche' inflitte alla società bianconera.
Saper di consegnare il tricolore alla Juventus, vincendo il derby, avrebbe il retrogusto amaro di una beffa difficilmente sopportabile, favorendo proprio chi si vorrebbe veder fallire all'ultimo istante dopo aver cullato sogni di gloria per mesi.
Ma c'è anche l'altro risvolto della medaglia, dai colori rossoneri. L'eventuale sconfitta nella sfida tutta meneghina di domenica sera, sarebbe un importantissimo lasciapassare ai cugini che manterrebbero reali le speranze di scudetto; ma sarebbe anche l'epitaffio alle speranze di giocarsi l'Europa per il prossimo anno. Chi è interista è prima di tutto anti-juventino: nella scala del tifoso al primo posto c'è la Juventus, poi il Milan. Eppure anche i cugini sono mal sopportati; certo, ci sarebbe l'attenuante di un tricolore che rimane comunque a Milano mentre a Torino piangerebbero lacrime amare, ma anche con i rossoneri – ultimamente – i rapporti sono diventati fastidiosi (i festeggiamenti 2007 del Milan campione d'Europa in contemporanea con l'Inter campione d'Italia ne sono un ricordo indelebile, come il ‘riscatto' dei tifosi e dei giocatori nerazzurri verso i milanisti nell'anno del Triplete, il 2010).
Insomma, il tifoso interista – ma non solo – non sta vivendo una vigilia facile anche se alla fine prevarrà l'idea del ‘turarsi il naso' e vincere almeno la sfida diretta che – se dovesse consegnare lo scudetto alla Juventus – almeno manterrebbe intatte le speranze di Champions o Europa League.

Juventus 29mo scudetto

Moratti, tra favori e terze stelle – A soffermarsi sulla questione è stato persino il numero uno interista, Massimo Moratti a confermare quanto il discorso vada oltre la semplice ‘lana caprina'. Da un punto di vista calcistico appare di vitale importanza, tanto da non far pensare ad altro in queste ore: "Favori alla Juventus o al Milan? Quest'anno a una o all'altra bisogna farlo. Ci tocca: non so quale sarebbe meglio, ma è lo stesso" ha sottolineato a denti stretti Moratti che sta già pensando anche ad altro, alla ‘terza stella' bianconera in caso di scudetto, l'ennesimo confronto aperto con Andrea Agnelli e i vertici juventini in un'estate che si annuncerebbe ancora una volta caldissima di polemiche.
"È una cosa che ha poca logica, per il momento mi sembra solo una provocazione" ha detto il patron nerazzurro a chi aveva domandato cosa ne pensasse sull'argomento. "E vediamo se la Federazione accetterà la provocazione" aveva concluso: il ‘problema' però la FIGC non se lo porrà e come è già capitato per argomenti più seri e delicati, non sarà atta a decidere sulla questione. In Italia, non c'è un regolamento ufficiale sulle ‘stelle' che simboleggiano dieci titoli nazionali, ma è semplicemente un pro-forma (guarda caso ‘inventato' proprio da Umberto Agnelli nel '58).
Quindi, davanti alla prossima maglia bianconera con tre stelle nulla si potrà fare se non ribadire il concetto che ‘ufficialmente' la società bianconera avrebbe 28 scudetti. Punto e basta.

inter dubbio derby strama

Stramaccioni: vincere a testa alta – Di diversa idea è l'attuale tecnico nerazzurro che non guarda in faccia a nessuno, nè Juventus nè Milan. Il discorso tricolore è oramai chiuso da mesi per l'Inter ma la concentrazione è tutta nel voler vincere il derby per mantenere intatte le speranze europee: "Vinciamo contro il Milan e con la Lazio, poi si vedrà" ha detto l'ex allenatore dell'Inter Primavera planato in prima squadra sei giornate fa e reduce dalla brutta sconfitta di Parma per 3-1. "A Parma ho visto 8-9 giocatori a testa bassa, sfiduciati. Abbiamo pagato 3  minuti di black-out completo ma contro il Milan ci sarà da mettere in campo volontà e cuore, due cose che non si possono allenare ma che son convinto i giocatori metteranno in campo. Comunque andrà a finire non ci saranno giocatori a testa bassa a fine gara".
Poco conta, dunque, per lui dare una mano al Milan o alla Juventus, le priorità sono ben altre come quella di non deludere il presidente e le aspettative su di sè

Moratti credo abbia già deciso il mio futuro, ma per quanto mi riguarda non tornerò ad allenare la Primavera. Per il percorso che ho fatto sarebbe tornare indietro e non è più il caso. In queste sei partite fin qui disputate c'era da ottenere risultati importanti e l'ho fatto mettendo in campo l'Inter migliore e più esperta che avevo, in un mix di giovani già in prima squadra con i giocatori più anziani. Non c'era tempo per fare altre prove, servivano risultati.
Il derby? All'andata ho assistito nell'angolino dello stadio dove Milito è andato ad esultare: ai tifosi non prometto di ripetere quella gara con una fase difensiva al limite della perfezione e il Milan che faceva la partita. I giocatori faranno il resto".

Quando si dice avere le idee chiare: altro che scudetto al Milan o alla Juventus…

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