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Inter-Twente 1-0, Materazzi: non ero un brocco contro il Milan, non mi sento fenomeno adesso

Materazzi torna a parlare del suo fallo su Ibra nel derby ma anche della vittoria in Champions contro il Twente. E poi, il gesto di Eto’o e le ammonizioni ‘pilotate’ da Mourinho con il Real Madrid.
A cura di Alessio Pediglieri
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Marco Materazzi

In occasione di una convocazione in tribunale a Vasto, Marco Materazzi non ha perso tempo nel raccontare cosa ne pensa sui temi del momento. Primi tra tutti, il gesto di Samuel Eto'o, testata a Cesar in Chievo-Inter che ha ricordato tanto la capocciata al petto rifilata dal francese proprio a Matrix nella finale mondiale del 2006, e Mourinho che ordina le ammonizioni in Ajax-Real, scatenando una inchiesta e la disapprovazione generale dei buonisti del calcio internazionale.

Questione Eto'o.  "C'è la differenza tra lui e Zidane ed è che Samuel ha chiesto scusa a tutti, ma proprio a tutti. Pace con Zidane? Ma io sono a posto con la mia coscienza: gli ho stretto la mano, lui ha dato la sua versione ma mi basta questo".

Questione Mourinho. "Penso che non abbia fatto niente di male. Assolutamente: ha solo pensato come sempre, al bene della sua squadra. Mourinho è' un programmatore, ha fatto quello che hanno fatto sempre anche tutti gli altri".

Dichiarazioni che fanno seguito a quelle apparse sul suo sito ufficiale dove ha commentato così la prestazione dei nerazzurri in Inter-Twente 1-0: "ci siamo rialzati così ed è stata una vittoria fondamentale, perché avere già in tasca gli ottavi di finale di Champions League non è poco, viste le difficoltà che abbiamo avuto ultimamente. E attenzione, possiamo ancora arrivare primi nel girone, anche se non dipende soltanto da noi: sarebbe proprio un bel colpo.

Quanto a me, sono soddisfatto della mia prova contro il Twente – continua Materazzi sul suo sito web – non era facile tornare in campo dopo quell’errore nel derby, ma non sono mai stato per le cose agevoli. E soprattutto, ho sempre continuato ad avere fiducia in me stesso: non ero un brocco per il fatto di aver sbagliato contro il Milan, non mi sento un fenomeno adesso per aver contribuito a fermare l’attacco del Twente, che in Europa segnava da sette partite consecutive. Semplicemente, continuo a lavorare al massimo e a dare tutto quello che ho per essere utile all’Inter.

E questo mi basta per sentirmi sereno".

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