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Inter, Spalletti sfida la Juve: “A Torino per fare punti. Chi toglierei? Allegri”

Il tecnico nerazzurro ha parlato in vista del derby d’Italia con la Juventus-Inter e ha affermato che la sua squadra andrà a Torino con la consapevolezza di quanto fatto finora. Divertente siparietto sul suo avversario in panchina: “Chi toglierei alla Juve? Allegri, è il più bravo di tutti a interpretare le partite”. Sulle offese da Jtv: “Dovrebbe chiedere scusa a chi si è nascosto nelle fogne”.
A cura di Vito Lamorte
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Luciano Spalletti sfida la Juventus. Il tecnico dell'Inter sembra essere consapevole della forza della sua squadra e non si nasconde: vuole andare a Torino per fare punti. I nerazzurri arriveranno allo Stadium da capolista e non c'è alcuna voglia di perdere contatto con la testa della classifica nell'ambiente della Beneamata.

Nell'abituale conferenza pre-match Spalletti ha affrontato diversi argomenti e la risposta più curiosa riguarda soprattutto sul suo avversario in panchina: "Chi toglierei alla Juve? Allegri, magari per una bella serata a Livorno a mangiare insieme, è il più bravo di tutti a interpretare le partite. Ha fatto vedere di essere innovativo”.

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Spalletti: A Torino per fare più punti possibile

L'allenatore dell'Inter non si nasconde ed è convinto che la sua squadra debba andare a Torino con la consapevolezza di quanto mostrato finora:

Significa che abbiamo una precisa identità sulla quale lavorare per raggiungere gli obiettivi che abbiamo in testa, la consapevolezza di quello che siamo diventa fondamentale. Non andiamo a Torino cercando di vedere che squadra siamo, noi sappiamo ora chi siamo, siamo sicuri delle nostre qualità: si va a giocare la partita tentando di fare più punti possibile.

Spalletti: Il campo dirà se siamo pronti per la Juve

Spalletti elogia la Juventus e cerca di far capire che il valore della sfida non va calcolato solo in base a quanto hanno fatto i bianconeri quest'anno ma sul fatto che sono campioni d'Italia da sei anni di fila:

Sappiamo che ostacolo abbiamo di fronte, ma in questi mesi abbiamo costruito una nostra forza, una convinzione, poi sarà il campo a dire se basterà per vincere o confrontarsi con squadre forti come la Juventus, che ha vinto gli ultimi sei scudetti di fila. Brozovic? Le valutazioni sono sotto gli occhi di tutti, quei cinque di centrocampo sono tutti titolari, ci si può fidare di loro. Abbiamo un centrocampo forte, farò delle scelte non bocciando nessuno.

Spalletti: Facciamo vedere quello che sappiamo fare

Il tecnico nerazzurro non cambierà nulla rispetto quanto fatto finora e a chi gli chiede se si adatterà alla squadra di Allegri risponde così:

Non abbiamo bisogno di inventarci niente, dobbiamo andare a ripetere quello che abbiamo fatto, esibire la forza avuta in questo campionato contro altri avversari: siamo convinti e ci fidiamo delle nostre qualità. Noi dobbiamo andar lì a mettere dentro le nostre certezze che sono molte, le nostre pressioni, i nostri equilibri, le nostre fughe, come deve essere. Cosa non va fatto per favorire la Juventus? Dobbiamo farci trovare pronti dal primo minuto con personalità, carattere, dobbiamo avere reazioni forti a tutto quello che loro proporranno. Loro sanno cambiare faccia dentro la stessa partita, Allegri è uno dei migliori a cambiare a partita in corso, è bravissimo a cambiare modulo e atteggiamento. Per cui le nostre reazioni devono essere immediate.

Sulle offese all'Inter: Chiedere scusa a chi è stato nelle fogne

Luciano Spalletti torna su quello che è stato detto a Jtv sull'Inter in occasione della trasmissione post Olympiakos di mercoledì:

Per quanto riguarda i messaggi brutti ricevuti, più che agli interisti Pellò dovrebbe chiedere scusa a tutti gli innocenti che si sono dovuti nascondere nelle fogne. Mi sentirei molto in imbarazzo a lavorare con una persona così che la pensa in questo modo.

Sui precedenti con la Juve: Le sconfitte mi sono servite

Infine il tecnico di Certaldo ha parlato dei suoi precedenti con la squadra bianconera e di come si può imparare dalle sconfitte:

Le partite insegnano molte cose, non solo quelle che vinci ma soprattutto le sconfitte. Poi è chiaro che è più facile analizzare le partite dopo una vittoria che una sconfitta, io ho perso spesso a Torino ma anche quelle sconfitte sono servite.

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