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Inter, Spalletti: “Noi l’anti-Juve? Forse più avanti ora siamo senza personalità”

Il doppio crollo tra Sassuolo e Torino ha aperto la crisi nerazzurra: un punto in due gare, i fischi di San Siro, l’incapacità di reagire agli episodi contrari. Spalletti – che ha annullato il giorno di riposo – ammette tutto: “Dateci tempo, dobbiamo lavorare su noi stessi, le pressioni sono fortissime”
A cura di Alessio Pediglieri
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Tradimento. I tifosi dell'Inter hanno assistito ad una vera e propria illusione: accorsi in 60 mila a San Siro per la prima stagionale, dedicando una coreografia splendida che ha ricoperto gli spalti in mille cartoncini neri e azzurri per la scritta "corri e lotta", festosi a fine primo tempo per il doppio vantaggio sul Torino, e poi traditi, al 90′ sul 2-2 finale. A San Siro è andata in scena la solita, pazza Inter: bella un tempo, inguardabile al 90′ tanto da trasformare gli applausi e l'entusiasmo in sonori fischi già alla seconda uscita. E un solo punto in classifica che condanna l'Inter già a un pesantissimo -5 dalla coppia Napoli e Juventus, in attesa della Roma. I tre punti di riferimento cui si era ispirato Spalletti alla vigilia, provando a scuotere l'orgoglio dei propri giocatori dopo il ko col Sassuolo.

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Nuova Inter, vecchi difetti

Proprio il tecnico nerazzurro a fine gara ritorna sull'inconcludente seconda uscita stagionale, che ha relegato la squadra ad un solo punto, manifestando i problemi che erano già dell'anno scorso: fragilità difensiva e poca lucidità sotto porta. Il tutto sconfessando anche le parole di Ausilio a pochi istanti dal via del match, con cui sottolineava la competitività del gruppo: "Siamo felici di avere allestito una squadra competitiva. Col Sassuolo c'è stato un infortunio, ci riteniamo al completo".

I risultati, però, dicono il contrario: l'Inter avrà i giocatori ma manca la mentalità. E non è al momento l'anti-Juve. Spalletti nel dopo partita è stato chiaro, lamentando un crollo di personalità ed ammettendo la lontananza dalla Juventus.

Il crollo mentale

"Diventa difficile dire il motivo reale per cui è stata rovinata questa partita. Un episodio, con un lancio profondo che ci ha sorpreso e che ha deconcentrato i giocatori. Dopo aver preso un gol del genere è chiaro che nella testa ti rimane e iniziano le pressioni a farsi avanti e la reazione è mancata.

L'anti-nessuno

Sono difetti che si erano manifestati anche l'anno scorso con la mancanza di reattività. Può succedere un errore, l'importante è tornare a giocare e anche sul 2-2 si può credere di fare una gara diversa. Se si vuole diventare l'anti Juventus non si può dirlo solamente a voce. E' un peso che al momento non possiamo portare: dobbiamo costruirci una personalità prima, anche se abbiamo fatto un mercato importante e sono arrivati giocatori importanti. Lo potremo diventare, dateci tempo, dobbiamo lavorare su noi stessi".

Niente riposo

Parole pesanti come sassi per una società e una squadra che deve convivere con le pressioni e non subirle. Un avvio che non è piaciuto tanto da annullare il giorno di riposo previsto per lunedì. Tutti al lavoro, da subito, allenandosi e rivedendo i primi 180 minuti. Alle porte c'è la sfida a Bologna di Inzaghi, altro guado da cui uscire a testa alta e provare a trasformare i fischi in applausi.

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