Inter-Schalke 04 Champions League 2011: Leonardo a rischio panchina
Potrebbe essere una assurdità eppure il calcio moderno ha abituato tutti anche a questo. Dalle polveri all'altare e dalla vetta più alta al crollo negli inferi. Tutto in 90 minuti, tanti sono bastati al Milan per vincere la sfida diretta contro l‘Inter e all'opinione pubblica per dare Leonardo in pasto agli squali. Prima di sabato sera, il brasiliano era un piccolo grande Re Mida capace di aver trasformato in oro, un gruppo nerazzurro reso semplice latta dalla gestione di Rafa Benitez. Si parlava di "Leomuntada", Leonardo come Herrera, il tecnico del futuro, un uomo capace di trovare un nuovo metodo vincente che modificava il concetto semplice di "allenatore". Insomma, un novello "genio della lampada", capace quasi di far rimpiangere Mourinho. Poi sono bastati 40 secondi e Pato ha riportato molte lodi dietro le quinte. Dopo 70 minuti, le lodi – causa ancora il raddoppio del ‘Papero' – si sono spente definitivamente, lasciando spazio a mugughi. Infine, al 90′ sul 3-0 siglato da Cassano, ecco che i malumori hanno dato vita a critiche feroci e dirette ad un "allenatore" incapace e a rischio mandato.
Forza del calcio e dei suoi risultati. Forza di chi si innamora e disinnamora di un'idea nell'arco di una partita. Forza della stampa e della critica moderna. Fatto sta che quella di questa sera per Leonardo sembra essere più che una partita: Inter-Schalke, quarto di finale di Champions League, è uno spartiacque capace di decidere il futuro nerazzurro del brasiliano. Due esempi su tutti? Eccoveli seriti
La Stampa – "Il futuro di Leonardo ancora una volta è qualcosa di astratto che va oltre i contratti scritti o le promesse verbali. Era un punto interrogativo quando faceva il calciatore e lo è ancor di più adesso perché dipende dai risultati e dall'umore del suo presidente", scrive la giornalista Laura Bandinelli. "Massimo Moratti ha poche affinità con Berlusconi, ma come lui non ama perdere. Una sconfitta nel derby è sempre difficile da digerire e anche questa volta l'amarezza è stata tanta"
La Repubblica – "Ci sarà lui in panchina nella prossima stagione o qualcun altro tipo Mou, Guardiola o Villa Boas? Non si sa – scrive il giornale nella sua sezione sportiva – e intanto Moratti è chiuso in casa da tre giorni in un ostinato silenzio: quando fa così, vuol dire che c'è aria di tempesta".