Inter-Sassuolo, le pagelle commentate sul risultato di 0-0
Oltre 10mila bambini sugli spalti: sono stati loro gli unici tifosi ammessi ad assistere alla partita Inter-Sassuolo chiusa al pubblico a causa della sanzione inflitta ai nerazzurri dopo i fatti del 26 dicembre in occasione della gara di San Siro contro il Napoli. Un modo insolito per la squadra di Spalletti per ricominciare il 2019 di campionato. Dimenticare il caso Icardi, il mercato e rimettersi subito in carreggiata. E’ stato questo l’atteggiamento che ha contraddistinto l'Inter che contro i neroverdi ha dimostrato subito di voler mettere pressione al Napoli.
Il tecnico toscano ha dovuto fare i conti con il forfait di Keita: a centrocampo, nel 4-2-3-1 di partenza, c'era Joao Mario sulla trequarti, iniziale panchina invece per Nainggolan. Davanti Politano, Icardi, Perisic. De Zerbi ha schierato Boateng nel tridente con Djuricic e Berardi lasciando, a sorpresa, Babacar in panchina. Tra Inter e Sassuolo la sfida è terminata con il punteggio di 0-0. Tra i migliori in campo sicuramente Duncan ma anche Politano e Boateng. Handanovic fa la differenza salvando due volte il risultato finale ed evitando il ko all'Inter. Male Joao Mario così come Icardi. Ma analizziamo nel dettaglio la prestazione dei singoli nella sfida di San Siro.
Joao Mario da jolly a ombra sulla trequarti. Duncan motorino inesauribile
Gli era stato cucito il ruolo di rifinitore alle spalle di Icardi, quasi da collante tra centrocampo e attacco per favorire i suggerimenti in verticale per il bomber argentino. Ma di Joao Mario, purtroppo per i tifosi nerazzurri, si è sentito soltanto il suo nome gridato dallo speaker di San Siro a inizio partita e nulla più. Spesso chiuso nella morsa di uno Stefano Sensi in versione Ironman in mezzo al campo, il portoghese ha sofferto tanto anche il ritorno di Duncan capace di appiccicarsi sulla gambe dell’ex West Ham e non mollarlo neanche per un attimo.
L’ex scuola Inter, è stato in grado di intralciare ogni suoi tentativo di imbeccare Icardi, di prendere palla e di ragionare con la sfera tra i piedi. Un vero muro in grado di annullare completamente Joao Mario che era un po’ l’asso nella manica di Spalletti per sorprendere tra le linee l’ottimo assetto tattico messo in campo da De Zerbi per questa sfida. Sacrosanta la sostituzione con Nainggolan nella ripresa.
Peluso chiude Icardi nella morsa della difesa neroverde
Il primo tiro registrato e utile solo per le statistiche, è stato più che altro un colpo di testa. Solo al 70’ gli 11mila bimbi di San Siro hanno potuto ammirare un pallone di Icardi diretto verso la porta di Consigli. Già, perchè l’attaccante argentino è stato totalmente incapace di liberarsi della marcatura di un Peluso che ha giocato in stagione, prima della gara di questa sera, soltanto più di un’ora nell’ultima gara del 2018 contro l’Atalanta.
Spesso fermo per infortuni e scelta tecnica. L’ex centrale della Juventus ha letteralmente messo in difficoltà Maurito che è stato sempre costretto a stare spalle alla porta limitandosi a dialogare con Joao Mario nel primo tempo e Nainggolan nella ripresa, ma senza trovare fortuna poi sul conseguente cross degli esterni nerazzurri. Poco proficuo il suo contributo in attacco.
Certo, di palloni gliene sono arrivati davvero pochi, ma l’argentino è sembrato anche pigro nell’andare incontro alla palla e a fare il suo solito movimento senza palla che mette in difficoltà le difese avversarie. Quasi un fantasma a San Siro.
Politano-Rogeiro: fulmini sulle fasce
Il destino li ha fatti incrociare sulla stessa in questa fredda serata milanese. Ma a riscaldare l’ambiente, o meglio, la zona di campo, c’hanno pensato proprio loro: Politano e Rogeiro. Il primo, grande ex di turno, è stato il vero valore aggiunto di Spalletti in questa partita. Sempre bravo a saltare l’uomo e capace di sorprendere gli avversari con finte e passaggi di prima che hanno portato più volte Magnani a spingersi sulla sinistra per andare al raddoppio. Perfetto anche il suo contributo in fase difensiva per supportare D’Ambrosio.
A presidiare l’out mancino difensivo dei neroverdi c’era invece Rogeiro che nonostante una buona fase offensiva, è stato bravo anche a convergere verso il centro, in diagonale, più volte, per chiudere i palloni tagliati di Perisic che arrivavano dalla sinistra nerazzurra. Rapidità di pensiero e velocità soprattutto nel tocco di palla, hanno portato il numero #6 del Sassuolo ad essere stato uno dei più positivi della retroguardia neroverde nonostante un’ammonizione (spesa bene) nella ripresa.
Locatelli e Boateng fanno ammattire De Vrij e Skriniar
Spalletti avrà dovuto alzare tanto la voce nello spogliatoio al termine del primo tempo per svegliare i suoi centrali difensivi. Solitamente perfetti, Skriniar, ma soprattutto De Vrij, sono stati messi più volte in difficoltà, specie nel primo tempo, dalle giocate di Boateng e Locatelli. Già, proprio Kevin Prince, che giocando da falso nove, ha agito quasi da trequartista capace di sfruttare la sua tecnica e i suoi movimenti senza palla per favorire gli inserimenti di Locatelli per vie centrali. E sono state proprio le verticalizzazioni lungo quest’asse a mettere in cattiva luce soprattutto l’ex centrale della Lazio più volte sorpreso dall’intraprendenza dei due.
Il tiro nel primo tempo del giovane talento scuola Milan e quel tiro a giro, sempre nella prima frazione, di Boateng, sono stati dei segnali che poi nella ripresa si sono replicati e che per poco non hanno portato al gol il Sassuolo, che forse l’avrebbe meritato. L’ex Milan si è infatti trovato solo un super Handanovic davanti al 55’ che gli ha fermato un colpo di testa schiacciato indirizzato nell’angolino.
Tabellino e voti
INTER (4-3-3): Handanovic 7; D'Ambrosio 6,5 De Vrij 5,5 Skriniar 6 Asamoah 6; Vecino 6 (82′ Borja Valero sv) Brozovic 6,5 Joao Mario 5 (61’ Nainggolan 6); Politano 6,5 (81′ st Lautaro M. sv) Icardi 5 Perisic 5,5. All. Spalletti 5,5.
SASSUOLO (4-3-3): Consigli 6,5; Lirola 6 Peluso 6,5 Magnani 6 Rogerio 6,5; Duncan 7 (73′ Bourabia 6,5) Sensi 6 (76′ Magnanelli sv) Locatelli 6,5; Berardi 6 Boateng 7 Djuricic 5 (62’ Boga 6). All. De Zerbi 7.