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Inter-Sanchez, un accordo che giova a tutti, tranne ai nerazzurri: ecco perché

Infortuni, età, costi elevati e problemi tattici. Tutti elementi che portano ad un ‘no’ da parte di Suning davanti all’offerta del Manchester United: prestito con diritto di riscatto e metà stipendio pagato dai diavoli rossi. Anche così, Sanchez sarebbe il giocatore più pagato in rosa (14 milioni)
A cura di Alessio Pediglieri
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Se ne sta parlando con una certa insistenza: Alexis Sanchez di rientro in Serie A, sponda nerazzurra di Milano, dalla prossima estate. In prestito, con stipendio pagato per metà dal Manchester e con diritto di riscatto. Tutto pronto. Almeno per i media inglesi che spingono verso un affare che in realtà presenta diversi punti oscuri e rappresenterebbe un salto nel vuoto da parte dell'Inter.

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Il silenzio nerazzurro

A Milano non commentano, non smentiscono e guardano altrove. Si parla di Spalletti, di Conte, di Icardi e dei possibili colpi di mercato estivo. Sull'ex Udinese nessuna traccia tangibile, al momento. Ma le notizie d'Oltremanica hanno già diviso la platea interista per un giocatore che sembra aver già dato il meglio di sè, ha più di 30 anni e che costa troppo. Tutti elementi che non rappresentano la volontà di Suning di aprire un progetto a lungo termine.

Il pressing dall'Inghilterra

In Inghilterra l'affare Sanchez-Inter si può chiudere in qualche settimana. C'è la disponibilità del club inglese, il cileno vuole cambiare aria e campionato, per il fronte ingaggio lo United avrebbe pronta anche l'offerta di pagare il 50% dello stipendio del giocatore, girandolo in prestito all'Inter con un semplice e comodo diritto di riscatto a fine stagione. Tutto sembra perfetto, tranne che Alexis Sanchez non rappresenta un profilo su cui investire soldi e progetti.

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Vecchio, malconcio e polemico

Il primo elemento con cui fare i conti è lo stato di salute del giocatore. Al di là delle incomprensioni con lo United, che sono seguite ad un periodo di alti e bassi in Catalogna, da quando si è trasferito dal Barcellona in Premier League (con il periodo migliore passato all'Arsenal) Sanchez non è mai più riuscito ad esprimersi su livelli alti garantendo continuità. A 30 anni suonati i due lunghi infortuni al ginocchio e alla coscia hanno portato ad una ultima stagione inglese inconsistente: 27 presenze totali e solamente 1.240 minuti complessivi.

Lo stipendio impossibile

A tutto ciò si deve aggiungere un elemento non da poco, lo stipendio che il Maravilla guadagna in Premier League, riuscendo a strappare allo United una cifra pari a 500 mila sterline a settimana che, a grandi cifre significa un emolumento da 28 milioni di euro all'anno. Assegni stratosferici per le casse dei club italiani, non solo dell'Inter. E anche l'opzione di vedersi pagare metà della cifra dai red devils non appare una via convincente: l'Inter dovrebbe mettere sul piatto 14 milioni in un anno per un giocatore in prestito che diverrebbe il più pagato dell'intera rosa. Tanti quanti vorrebbe guadagnarne Icardi con il prolungamento e al quale l'Inter ha stretto la mano, declinando.

Il compromesso tattico

Ultimo elemento da considerare è la disposizione tattica in cui inserire il Maravilla che rappresenta il classico giocatore da strappo, colui che si inserisce tra le linee difensive nemiche, capace di sfruttare velocità e qualità tecniche importanti. Ma a livello tattico, Sanchez potrebbe rappresentare un problema non da poco, al di là che ci sarà Spalletti o Conte in panchina. Al momento, potrebbe rappresentare il classico elemento da gara in corso, nello sfruttare il contropiede, giocatore utile nei minuti finali. Insomma, una riserva di lusso. Da prendere solo a costo zero.

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