Inter-Roma: le pagelle commentate sul risultato di 1-1
Inter e Roma chiudono sull’1-1 il sabato santo della Serie A rimandando alle prossime sfide la soluzione del rebus Champions League. I padroni di casa restano terzi con un buon margine sul Milan, gli ospiti, invece, malgrado il momentaneo vantaggio, non sfruttano i passi falsi dei rossoneri e della Lazio e rinviano a data da destinarsi l’operazione sorpasso. Con l’Atalanta, nel frattempo, chiamata all’impresa lunedì col Napoli.
Insomma, lo spareggio per la qualificazione alla prossima ‘coppa dalle grandi orecchie' termina in parità per un 1-1, al termine dei 90’ di gioco, che, ai punti, ci sta, eccome. Nel primo tempo, nonostante un buon avvio dell’Inter, al comando delle operazioni, è la Roma a giocare meglio e a mettere in mostra un Dzeko a livelli mostruosi. Con El Shaarawy, al 14’, bravo a capitalizzare le buone trame dei suoi e l’ottima vena del bosniaco che dispensa assist e giocate sublimi.
La ripresa è al contrario terra meneghina, un monologo nerazzurro con i giallorossi troppo schiacciati, involuti e spenti rispetto alla prima porzione di gara. Perisic pareggia su cross di D’Ambrosio e incanala il match sul pari nonostante l’ingresso di Icardi, la maggiore pressione della Beneamata nel corso del secondo tempo del ‘Meazza’ e un miracolo di Handanovic, quasi allo scadere, su Kolarov.
Boom El Shaarawy, D’Ambrosio non evita le sortite del capitolino
Dieci gol quest’anno in Serie A in 23 gare totali. Questo lo score di El Shaarawy capace, nello spareggio Champions di questa sera, di andare a referto con una preziosa gemma dai 25 metri. Tiro a giro che si infila quasi all’altezza dell’incolpevole Handanovic prima di una incursione che parte dall’esterno, propiziata dall’ottimo Dzeko, per poi completarsi al centro del campo. Cosa sarebbe stato della Roma se il ‘Faraone’ non si fosse fermato in più occasioni per problemi fisici? Un interrogativo con una risposta chiara e ben più evidente dopo la sfida del ‘Meazza’ con l’ex Milan in grado di spaccare il match nel primo tempo e garantire maggiore qualità a una corsia, quella mancina dei capitolini, che si comporta davvero bene.
Il #92 giallorosso crea superiorità numerica, s’inserisce con grande continuità, impegna spesso il suo dirimpettaio D’Ambrosio, che ci capisce poco contro di lui, premia le sovrapposizioni di Kolarov e poi decide di determinare siglando una prodezza balistica pienamente nelle sue corde. Si sacrifica e corre finché ne ha rispondendo presente alla chiamata vitale per la conquista della Champions. Arma (quasi) letale.
Perisic ritrova il gol, Florenzi battuto (in una sola occasione)
Il croato non gioca una partita eccellente, si esprime a sprazzi e fa vedere il suo talento a targhe alterne. Insomma, prima del minuto 16 della ripresa, gioca come fatto quasi in ogni occasione di questa lunga e travagliata stagione. E uno dei motivi della sua gara sufficiente, ma non esaltante, prima del pari, si chiama Florenzi che lo marca con grande attenzione, lo aspetta, lo contrasta, lo chiude spesso e volentieri fino all’errore, più di reparto e di Zaniolo che non scala sull’esterno avversario, del 61’ col cross di D’Ambrosio, che un po’ si riscatta da una prestazione incerta in difesa, che taglia l’area capitolina e diventa perfetto per la testa del #44 nerazzurro. Che, staccando, segna e eleva la qualità media della sua performance. Florenzi bucato, ma non solo per colpe sue, e Perisic di nuovo in rete in casa da agosto a questa parte. Il lungo digiuno è finito.
Dzeko al top (ma dura un tempo), regista avanzato per la Roma. La difesa dell’Inter soffre
Non c’è De Rossi, N’Zonzi non sembra avere le caratteristiche adatte e così il bosniaco Dzeko, rinvigorito dalla cura Ranieri e dal gol contro l’Udinese della settimana scorsa, decide di vestire i panni del regista. Sia pure avanzato. E sì perché ogni singola azione costruita dai capitolini questa sera all’Olimpico passa dai piedi del #9 giallorosso col puntero romanista a mettere insieme la miglior partita della sua stagione contro la squadra che, sul mercato, pare più interessata a lui. Come per mettersi in mostra, in vetrina, Dzeko crea scompiglio nella retroguardia avversaria, attira il pallone come se fosse in possesso di una enorme calamita per poi smistarlo sapientemente sulle fasce laterali o per le accorrenti mezzeali Pellegrini e Cristante. Col gol dell’1-0, al minuto 14, degna sintesi e plastica ricostruzione della splendida gara, in sede di playmaking, dell’ex attaccante del Manchester City. Skiriniar e De Vrij lo subiscono, e non poco. Nel secondo tempo, isolato dal resto della squadra che si asserraglia nella propria metà campo, non riesce a replicare la sua buona parte iniziale di partita.
Politano ci prova, Kolarov risponde a tono. Molto positivo Asamoah
L’Inter, orfana per scelta tecnica di Icardi, con Lautaro Martinez preferito all’ex capitano nerazzurro dal primo minuto, e senza Nainggolan in termini di costanza di rendimento, decide quasi esclusivamente di affidarsi alla corsia di destra. Dove, almeno nella prima frazione di gioco, c’è il solito Politano. Bravo a far mulinare con impressionante velocità le gambe, a proporsi in attacco e a costruire. Un suo traversone tagliato da quella zona del campo, difatti, si trasforma nella migliore chance del primo tempo dei suoi col ‘Toro’ Martinez a incornare e a trovare sulla sua strada Mirante e il montante destro dell’ex portiere del Parma. Poi, è un susseguirsi di tentativi di slalom, di dribbling contro un Kolarov attento, gagliardo, esperto che lo rispetta, lo aspetta, prova ad arginarlo per poi ripartire in transizione attiva. Col serbo, che ritrova la fascia dopo lo stop con l’Udinese, utile stantuffo della sua buona Roma. Come utile, dall’altra parte, è pure il ghanese Asamoah abile in entrambe le fasi ma anche nel supportare la manovra meneghina con più azioni dei padroni di casa ispirate dal fluidificante in maglia #18.
Nainggolan non incide, Zaniolo nemmeno
Il derby di mercato, all’interno della supersfida Champions che, a sua volta, cela una serie incredibile di duelli individuali, fra Nainggolan e Zaniolo termina sul pareggio. Come il match di ‘San Siro’. Nessuno dei due elementi di Inter e Roma, che giocano più o meno gli stessi minuti, 54’ da una parte, 45’ dall’altra, si disimpegnano come sanno, fanno vedere il loro talento, incidono e fanno pentire l’altra per la recente scelta estiva. Il primo, si smarrisce nella densa mediana giallorossa finendo per perdere fiducia minuto dopo minuto, il secondo, invece, facendo il suo ingresso nella ripresa, e dunque nel momento peggiore dei suoi, largo a destra per Under, non riesce ad entrare mai nel match con un suo errore in fase di ripiegamento, poi, decisivo per il gol avversario di Perisic. Per una serata, per entrambi, da dimenticare.
Uno a uno anche sul mercato, Nainggolan non fa meglio di Zaniolo e viceversa.
Tabellino e voti
Inter (4-2-3-1) #1 Handanovic 6.5; #33 D'Ambrosio 6+, #6 De Vrij 6, #37 Skriniar 6, #18 Asamoah 6.5; #20 Borja Valero 6.5, #8 Vecino 6+; #44 Perisic 7, #14 Nainggolan 5.5 (Dal 54’ Icardi 6), #16 Politano 7 (Dal 84’ Keita s.v.); #10 Martinez 6 (Dal 79’ Joao Mario s.v.). A disposizione: #27 Padelli; #23 Miranda, #13 Ranocchia, #21 Cedric Soares, #29 Dalbert; #87 Candreva, #5 Gagliardini, #15 Joao Mario; #11 Keita Balde, #9 Icardi. Allenatore Luciano Spalletti 6
Roma (4-2-3-1) #83 Mirante 6.5; #24 Florenzi 6.5, #5 Juan Jesus 6, #20 Fazio 6+, #11 Kolarov 6+; #42 N'Zonzi 6-, #4 Cristante 5.5; #92 El Shaarawy 7, #7 Pellegrini 6- (Dal 81’ Kluivert s.v.), #17 Cengiz Under 6 (Dal 46’ Zaniolo 5.5); #9 Dzeko 7. A disposizione: #1 Olsen, #63 Fuzato; #15 Marcano; #19 Coric, #53 Riccardi, #22 Zaniolo, #27 Pastore, #8 Perotti, #34 Kluivert; #14 Schick. Allenatore Claudio Ranieri 6