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Inter, ricorso ufficiale contro le squalifiche di Icardi e Perisic

I nerazzurri impugnano le sanzioni del Giudice Sportivo (2 giornate) e puntano a una riduzione dello stop così da avere i calciatori in occasione della sfida col Bologna.
A cura di Maurizio De Santis
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Le proteste in campo. Le squalifiche di Icardi e Perisic. Il botta e risposta a distanza con la Juventus sul video che alimenta i forti dubbi nei confronti della conduzione dell'arbitro Rizzoli. Adesso l'ultimo passo, l'Inter ha comunicato di avere "inoltrato ricorso contro le sanzioni comminate dal Giudice Sportivo nei confronti dei propri tesserati Mauro Icardi e Ivan Perisic". E' la nota ufficiale pubblicata alla società nerazzurra che punta così a uno sconto di pena e fare in modo di avere tanto l'argentino quanto il croato a disposizione per la sfida contro il Bologna. Un tentativo in extremis che si aggiunge alle prese di posizione molto nette in seguito alla gara dello JStadium.

Quante possibilità ci sono che l'esito della doppia impugnativa sia favorevole? Difficile dirlo, è chiaro però che la questione Icardi è più complessa rispetto al cartellino rosso rimediato da Perisic. Il capitano è stato punito per un gesto di stizza nei confronti di Rizzoli (pallone scalciato con rabbia) e messo a referto dal ‘fischietto' che ai collaboratori chiede "chi è stato?", come si evince da un video circolato in Rete poco dopo il termine dell'incontro. Quanto al croato, ha pagato il nervosismo di quella fase concitata dell'incontro.

Inter vs Juventus, il duello a distanza continua a colpi di video e carta bollata con i bianconeri che – chiamati in causa – hanno affidato la replica all'ad Marotta. Il dirigente juventino è intervenuto poco prima della partita di Crotone, replicando in maniera molto netta e decisa alle obiezioni e ai dubbi sollevati dal club nerazzurro. "Il nuovo filmato che fa infuriare l'Inter? E' una domanda alla quale m'imbarazza rispondere – ha ammesso -. Sinceramente non immaginavo che dopo una bella partita si potesse ancora analizzare episodi che non sono esistiti. Da uomo di calcio dico che in Italia dovremmo allenare giocatori, allenatori e dirigenti a una cultura della sconfitta che nel nostro paese non esiste".

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