Inter – Real Madrid 3-1: Il video della prima Coppa dei Campioni dell’Inter
Vincere la Coppa dalle grandi orecchie per la prima volta nella propria storia è qualcosa d'indescrvibile con le parole. Strapparla dalla bacheca dei nemici eterni, quelli della sponda opposta, i cugini rossoneri è qualcosa che non ha prezzo. Fare tutto questo da esordiente, affondando niente poco di meno che il Grande Real Madird di Di Stefano, Puskas e Genco e mandarlo agli archivi con due gol di scarto è un sogno da cui non ci si vorrebbe mai più risvegliare.
Era il lontano 1964, l'Inter era guidata da un allenatore definito il "Mago", l'argentino Helenio Herrera. Alla presidenza c'era il padre dell'attuale patron neroazzurro, Angelo Moratti. La squadra, che da lì a poco, avrebbe poi perso lo scudetto contro il Bologna nello storico spareggio di Roma (unico caso sinora), aveva un organico da cui uscirono campioni che avrebbero fatto la storia del calcio italiano: Giacinto Facchetti, Luisito Suarez, Mariolino Corso, Armando Picchi e un figlio d'arte, Sandro Mazzola, figlio di quel Valentino Mazzola che fu la bandiera del grande Torino.
La cavalcata fu travolgente: Everton, Monaco, Partizan Belgrado e Borussia Dortumund nulla poterono contro i ben organizzati interisti. La formula del mago Herrera, difesa a oltranza e contropiedi fulimnei risultò vincente e condusse l' Inter in finale. La compagine italiana era giovane, gli spagnoli erano veterani, ragion per cui la vittoria fu consacrata come un'impresa. Il primo gol fu siglato al 43′ dal giovane Sandro Mazzola: l'attaccante dal limite dell'area, sul lato sinistro, lascia partire un siluro che toglie le ragnatele del "sette". L'Inter chiude il primo tempo in vantaggio.
Nella ripresa arriva il raddoppio neroazzurro, Milani con una rasoiata da fuori area infila Vicente per la seconda volta. L'Inter è incredula, in questo momento è sopra di due gol, ma dopo nove minuti Felo accorcia con un gol da cineteca, una rovesciata in area che batte Sarti. L'Inter si chiude bene in difesa e annulla Di Stefano e Puskas con Tagnin e Guarnieri ma il pericolo di un pareggio incombe sulla testa degli uomini di Herrera come la spada di Damocle. A questo punto figlio d'arte decise di uscire dall'ombra del padre e di consacrarsi negli annali del calcio. 76′ il "piccolo" Mazzola reucpera un pallone dopo una respinta di un difensore spagnolo, lo doma con il petto, brucia il suo diretto marcatore, entra in area e infila Vicente per la terzaa volta. Da questo momento in poi c'è solo spazio per i titoli di coda: INTER CAMPIONE D'EUROPA PER LA PRIMA VOLTA NELLA SUA STORIA!.
Davide Pecchia