Inter, Ranocchia: un onore poter crescere con dei Campioni del Mondo

Andrea Ranocchia è giovane nell'età, nelle parole e nei pensieri. Non nelle intenzioni. In quelle si sente e parla già come un veterano: idee precise, vincenti, che non lasciano spazio al passato o a dubbi sul futuro.
"Questo è quello che sognavo da quando ho iniziato a giocare a calcio: arrivare in una squadra come l'Inter. Ma adesso questo deve essere un punto di partenza. Mi sento pronto, anche se sono qui con grande umiltà, per mettermi al servizio della squadra: Le aspettative ora? Recuperare dei punti e puntare in alto come ci spetta. Sono molto emozionato, è una sensazione bellissima trovarmi qui. Ci saranno partite dove sarò in panchina o magari in tribuna: quello a cui penso è però di fare del mio meglio per mettere sempre in difficoltà il mister".
Tra i campioni del gruppo, si è fatto avanti subito Marco Materazzi che gli ha fatto quasi dimenticare subito la parentesi del Genoa: "E' quisai un compaesano, ha la moglie e quasi tutta la famiglia di Perugia. Si è fatto subito avanti contattandomi e dicendomi che era felice che fossi qui".
Poi, il contatto con il nuovo tecnico, Leonardo, con cui si deve lanciare l'assalto al Milan: "Il clima qui all'Inter è più che buono: lavoriamo con serietà ma sappiamo anche scherzare molto. Leonardo è un allenatore cui piace interagire molto con i giocatori e questo mi piace molto. Mi ha detto, per qualsiasi problema, che posso parlarne con lui, senza esitare, è importante per un giocatore."
E il posto da titolare da conquistare volta per volta, anche a cavallo di confronti spesso ingombranti: "I paragoni con Nesta? I paragoni li fanno gli altri; lui sicuramente è sempre stato un punto di riferimento ma io ho prima di tutto da imparare dai grandi campioni che ci sono qui. Un idolo? Ronaldo, quando era all'Inter. Io da piccolo volevo fare l'attaccante e lui mi piaceva tantissimo".