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Inter, prima la Champions e poi Spalletti: dopo la qualificazione il summit con il club

Nel momento in cui l’Inter si qualificherà matematicamente alla prossima Champions League, allenatore e società si confronteranno sul futuro. Spalletti ha intenzione di continuare ma dipenderà dal club: dargli la possibilità di dimostrare di saper vincere è giusto, ma significherebbe perdere il ‘treno’ Conte.
A cura di Alessio Pediglieri
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Il futuro di Luciano Spalletti si deciderà solamente in seguito alla qualificazione alla prossima Champions League. Prima l'obiettivo stabilito con il club ad inizio di stagione, poi le scelte da affrontare in estate. Il tutto per lasciare sereno un ambiente travagliato già da troppe vicissitudini extra calcistiche e che si deve concentrare nelle ultime 4 giornate a chiudere al terzo posto e strappare il tagliando europeo.

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Prima la Champions, poi tutto il resto

La volontà della società non è quella di legare il destino dell'allenatore a quello europeo del club: se dovesse accadere l'irreparabile (scivolare fuori dal quarto posto) non è detto che Spalletti abbia il proprio destino segnato, anzi. Potrebbe essere l'esatto opposto perché proprio la qualificazione alla Coppa darebbe ancora più spinta al club nel cercare un profilo (finalmente) vincente come quello di Conte che in Champions ha tantissimo da dover dimostrare.

La volontà di Spalletti: restare all'Inter

Spalletti non ha alcuna intenzione di lasciare l'Inter. Questa è l'unica attuale certezza, poi bisognerà capire quanto il club abbia ancora intenzione di continuare con lui: ci sono due stagioni di contratto, uno stipendio importante, una squadra che negli ultimi due anni è migliorata. E' adesso che si devono iniziare a trarre i frutti e il dubbio è se il tecnico toscano sia all'altezza della situazione. Ma non permettergli di provare non darebbe mai la risposta.

Le garanzie: continuità nel progetto

Il tecnico imporrà alcune condizioni, le frasi su eventuali ‘corretti e scorretti' determinerà anche le scelte del prossimo mercato in entrata e in uscita. A suo vantaggio è che conosce l'ambiente ed è conosciuto, proseguire sarebbe una evoluzione naturale del progetto ma vorrebbe dire anche perdere il treno per Antonio Conte che deciderà in queste settimane e che vorrà comprendere se dal summit nerazzurro vi sia la volontà di puntare su di lui.

I rischi: perdere il ‘treno' Conte

Dopotutto, l'alternativa unica a Spalletti è rappresentata proprio dall'ex Juventus e Chelsea. Il  confronto tra società e tecnico sarà determinante, sempre che la Roma – in pressing su Conte – non provi ad accelerare ancora e rompa gli indugi. A quel punto, continuare diverrebbe quasi un obbligo e lo stesso Spalletti acquisterebbe ancor più peso all'interno delle dinamiche nerazzurre. Gli obiettivi fin qui richiesti sono stati tutti raggiunti: ritornare in Europa (primo anno), esserci il più a lungo possibile e ritornarci (stagione attuale). Il difficile viene da ora in poi: vincere.

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