Inter, presentato Podolski: “Qui per riportare il club a vincere in Europa”
Prima in campo, poi dietro i microfoni. Per Lukas Podolski il percorso è iniziato al contrario ma il settimo panzer della storia nerazzurra non sembra fare una piega: determinante contro la Juventus (quando è entrato lui in campo l gra è cambiata e l'Inter ha sfiorato anche la vittoria), impassibile in sala stampa. La sensazione di un giocatore e un professionista serio, quadrato, ‘tedesco' nei natali ma anche nella mentalità, senza farsi trascinare in possibili sabbie mobili attorno alla questione Osvaldo, chiaro e diretto sulla sua recentissima storia tra Londra e Milano. Insomma, senza fronzoli per un giocatore dalla caratura internazionale, a proprio agio da subito, abituato da sempre a giocare in squadre vincenti e cavalcare palcoscenici importanti. Senza fare promesse ma garantendo il proprio lavoro per la causa nerazzurra: "Perché la serie A è ancora un campionato seguito e ammirato all'estero e l'Inter ha una nomea internazionale di valore assoluto. Da dover riportare al successo il prima possibile".
Inter tra i 10 club d'Europa. L'Inter è un palcoscenico importante ma che da troppo tempo non riesce ad esprimere tutto il potenziale a disposizione. Podolski lo sa e per questo sa anche che le responsabilità sono moltissime sulle proprie spalle: "Già dalla mia accoglienza mi sono reso conto che è stata un'accoglienza di classe mondiale; non me lo aspettavo, è stata una cosa unica e ne sono fiero. Poi quando ho visto la mia maglia con il logo leggendario dell'Inter sono diventato ancora più orgoglioso. Con la Juventus abbiamo avuto un ottimo risultato, vediamo come andrà col Genoa. Sicuramente l'Inter viene percepita come uno dei primi 10 club al mondo, ha successi enormi alle spalle, il Triplete è di poco tempo fa. Anche la A è uno dei tornei più importanti, Bundesliga e Premier hanno recuperato terreno e sono avanti, ma la serie a ha grandi squadre. Per questo ritengo che l'Inter sia una grande squadra e voglio portarla ai traguardi più alti".
Jolly offensivo, scelta grazie Mancini. A disposizione dell squadra, del tecnico, del progetto per ritornare subito vincere: "Avevo tre-quattro opzioni, il rapporto con Mancini ha svolto il suo ruolo. Ho parlato con lui e Ausilio che si sono impegnati per portarmi qui. I colloqui con Mancini hanno spinto la mia decisione, trattative piacevoli e divertenti, ora sono felice di essere qui. Mi sento meglio quando gioco come punta, vediamo cosa mi chiede Mancini, che ha grande esperienza ed è noto in tutto il mondo. Ne parleremo nei prossimi giorni. Ovunque giocherò però farò del mio meglio. Non conta dove vengo piazzato, ma giocare come nel secondo tempo a Torino. Tutti sarebbero delusi senza Champions, perché l'Inter è uno dei più grandi club al mondo. La situazione non è ideale, ma se restiamo uniti abbiamo la possibilità di raggiungere il terzo posto. Mancano solo 8 punti.