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Inter: perché malgrado il -14 dalla Juve e il terzo posto, la stagione non è da buttare

La sconfitta allo Stadium, 14 punti di distacco dalla vetta, -10 punti rispetto alla scorsa stagione. Tutto indicherebbe il fallimento del progetto Spalletti. Invece, quest’Inter è la più convincente degli ultimi anni per mentalità, continuità e personalità. Puntando al terzo posto e al proseguo in Champions League.
A cura di Alessio Pediglieri
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A -14 fa freddo. L'Inter è sotto una cortina di punti rispetto alla capolista, la Juventus che con la vittoria nel match diretto allo Stadium ha schiacciato i nerazzurri e qualsiasi velleità di riscatto. Negli ultimi 10 anni, altre due volte è accaduto che il divario con i bianconeri fosse tale o peggio e la stagione è sempre andata a rotoli. Ma rispetto al passato, la situazione odierna è differente, grazie ad una crescita nella mentalità che fa ben sperare per il prossimo futuro.

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Era accaduto con Mancini, poi con Pioli: prima 16 punti, poi 15 punti. Ancora più lontani di adesso e entrambe le stagioni poi andarono a rotoli. L'unico appiglio attuale di Luciano Spalletti è la posizione in classifica: nei primi due casi i nerazzurri erano undicesimi, nel secondo decimi. Oggi sono terzi.

Terzo posto su cui costruire

Per Spalletti l'unico sorriso, dunque, arriva dalla classifica. Non demerito dei nerazzurri questa volta ma merito enorme della Juventus che con 14 vittorie su 15 match di campionato stermina un altro record e conferma il proprio strapotere in Italia e in Europa. Agli altri le briciole, così i nerazzurri si ritrovano a dover lottare per la zona Champions League. Una conferma comunque, per la squadra del tecnico toscano che solo un anno fa di questi tempi era addirittura primo a 39 punti, +10 rispetto ad orsa.

La sconfitta dello Stadium

Ma c'è la conferma di quanto ottimo fatto in questo nuovo progetto che sta sedimentando. La sconfitta allo Stadium porta con sè l'ennesima riprova che il gap con i bianconeri è ridotto ai minimi termini con 90 minuti che potevano essere anche positivi, e con merito, ad un'Inter sfortunata (come nel palo di Gabbiadini). Un -14, dunque, più bugiardo che in altre occasioni  e che deve servire a costruire.

Il rischio di fallire

Adesso, però, c'è il rischio del contraccolpo psicologico:pur facendo bene tutto potrebbe apparire vano, inutile. Con una Juventus così e con un Napoli altrettanto arrembante (con sei punti di vantaggio) l'unica motivazione reale è guardare se stessi e non buttare via quanto di buono fatto: Milan e Lazio sono ottimi cavalli di ritorno e distrarsi contro il PSV in Champions League potrebbe essere deleterio.

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