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Inter, Paul Ince sospeso per cinque giornate per aver insultato l’arbitro

L’ex centrocampista dell’Inter, oggi manager del Blackpool, si è fatto squalificare di nuovo dopo aver minacciato l’ufficiale di gara alla fine del match contro il Bournemouth.
A cura di Alberto Pucci
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In campo era famoso per la sua grinta: qualità che, a quanto pare, non ha perso nemmeno quando è passato sulla panchina. L'ex centrocampista dell'Inter 95/96 targata Ottavio Bianchi e di quella seguente allenata da Roy Hodgson, si è reso ancora protagonista dell'ennesima protesta plateale violando tre codici comportamentali della Football Association: parole offensive, condotta violenta e minacce nei confronti di un ufficiale di gara. Allenatore del Blackpool dal febbraio di quest'anno, dove tra l'altro ha ritrovato anche suo figlio Tom, Paul Ince è stato sospeso per cinque giornate dopo aver minacciato l'arbitro al termine dell'incontro di Championship con il Bournemouth ed aver colpito accidentalmente uno steward donna con una bottiglia di plastica. Uno scatto di nervi che segue quello di pochi giorni fa quando perse l'imbattibilità della sua squadra, nella sfida contro il Millwall. Ince non sarebbe nuovo a queste momenti di follia. Quando giocava in Italia, prese diverse giornate di squalifica per il suo carattere "fumantino" e per le sue litigate con giocatori e tifosi avversari che, spesso, lo offendevano con insulti a sfondo razzista come, ad esempio, nel lontano ottobre 1996 quando le continue offese di Piovani del Piacenza e l'espulsione (con annessa squalifica) gli misero addosso la voglia di lasciare l'Italia. Non ci fosse stato Moratti, sarebbe salito sul primo aereo per l'Inghilterra.

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