Inter, Pastore allo scoperto: “Se mi vuole ci sono, mi piacerebbe tornare in Italia”
Sempre più vicini, mai così distanti. Xavier Pastore e l'Inter hanno iniziato una relazione forte, condivisa, ma al momento solamente platonica. Nessun segno concreto che si possa arrivare al ‘matrimonio' in gennaio. Il tempo stringe, i giorni passano, le parole restano ma i fatti sono quelli che contano. E l'argentino al momento è ancora un calciatore tesserato del Psg. Che non ècontento di Parigi ma finchè il club parigino fa la voce grossa, nulla si muoverà.
Addio Psg, c'è l'Inter
Intanto Pastore prova a forzare la mano ai parigini, visto che la realtà sotto la Torre Eiffel non gli piace e gli sta stretta: "Gioco solo se qualcuno si fa male", il lamento del trequartista ex Palermo. Dopotutto, è la verità: con l'avvento di Neymar e Mbappè i posti si sono ridotti al lumicino in avanti per per l'argentino ci sono solo rimasugli di incontri per lo più già segnati.

Voglia di giocare
Troppo poco per chi vuole ancora fare la differenza e sa di poterla fare. Così, la corte nerazzurra che non si è mai nascosta nel desiderare l'ex rosanero, sembra aver attecchito. L'accordo col giocatore c'è, manca l'intesa col Psg che non ne vuole sapere nel cedere un giocatore a metà stagione per un pugno di euro.
Psg, favola conclusa
Intanto, dopo gli ultimi gossip delle continue frizioni tra l'ambiente del Psg e Pastore, arrivano anche le dirette parole del giocatore argentino che non si tira indietro davanti ad una ipotesi interista
Io qui sto molto bene, sono felice. Ma non ho ancora deciso niente: l'unica cosa che voglio è giocare di più, per andare al Mondiale. Non riuscire ad entrare in Nazionale a fine stagione per essere stato qui e non aver giocato sarebbe qualcosa di doloroso per la mia carriera, lo rimpangerei.
Sogno Mondiale
Il Mondiale val bene anche un rientro in Serie A con la maglia dell'Inter, l'unico club che realmente si è esposta per ingaggiarlo. Un'idea che piace visto che Pastore non si è tirato di certo indietro
L'Inter? Se ne parla molto, e se dovessi partire è normale che mi piacerebbe andare in Italia anche perché il campionato lo conosco e mia moglie è italiana. Potrebbe essere una soluzione, ma ancora non so cosa succederà.