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Inter, parla l’ex Dalmat: “Sono stato in coma e per sei mesi su una sedia a rotelle”

L’ex centrocampista francese, che ha vestito il nerazzurro tra il 2001 e il 2003, ha parlato dei problemi riscontrati dopo aver detto addio al calcio: “Ho sofferto di depressione e ho avuto molti problemi personali. Un anno e mezzo fa ho avuto un anche incidente in scooter e mi sono fratturato il bacino. Ho avuto delle viti fissate per tre mesi e ho subito una trentina di operazioni”.
A cura di Alberto Pucci
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I tifosi interisti se lo ricordano bene, anche perché faceva parte di quella squadra che in quel famoso 5 maggio del 2002 perse uno scudetto che sembrava già vinto. A distanza di anni, Stephane Dalmat torna a parlare in un'intervista concessa a RMC Sport per raccontare la brutta esperienza vissuta dopo aver chiuso con il calcio.

"Un anno e mezzo fa ho avuto un incidente in scooter a Bordeaux – ha rivelato l'ex centrocampista nerazzurro – Ho trascorso sei giorni in coma, sono stato su una sedia a rotelle per sei mesi. Solo la mia famiglia lo sapeva, non avevo più niente. Mi sono fratturato il bacino, ho avuto delle viti fissate per tre mesi, ho subito una trentina di operazioni. L’ultima è stata il 24 ottobre, da allora ho ricominciato a vivere come prima".

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La bilancia di Ronaldo

Arrivato in Italia nel gennaio 2001 dal Paris Saint-Germain, il giocatore francese lasciò l'Inter due anni dopo per traslocare a Londra e vestire la maglia del Tottenham. Da quel momento iniziò in pratica il suo lento cammino verso il ritiro, arrivato nel 2012 dopo aver firmato con il Nimes: "Dopo la mia carriera ho sofferto di depressione. Ho avuto dei problemi personali. Noi giocatori viviamo in una bolla, in più il fatto di dover tagliare completamente con il passato. Per sei anni non ho fatto nulla".

"Al momento mi diverto, viaggio, ma prima o poi dovrò trovare un progetto serio – ha continuato Dalmat – Qualcosa da fare quando mi alzo la mattina". In attesa di un'occupazione, il giocatore ha poi ricordato un aneddoto divertente della sua esperienza a Milano: "Ogni martedì mattina ci dovevamo pesare e Ronaldo non voleva mai salire sulla bilancia. Per lui era un problema psicologico, gli dava fastidio vedere il suo peso. Cuper era rigido su questo, ma Ronaldo non ne voleva sapere e su quella bilancia, alla fine, non ci è mai salito".

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