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Inter, Osvaldo: la favola è finita. Adesso ci prova il Genoa

La lista delle pretendenti si allunga di giorno in giorno. Dopo i contatti con il Milan, la Fiorentina, il Torino, il Parma e il Cagliari adesso è il turno del Genoa. Intanto a nulla è servito il faccia a faccia con Mancini che ha confermato l’intenzione di cedere il giocatore che continua ad allenarsi a parte.
A cura di Alessio Pediglieri
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Oramai è fatta, la frittata e Roberto Mancini ci ha aggiunto quel pizzico di sale per renderla più saporita e pronta all'uso di chi voglia approfittarne. Perché Osvaldo è di fatto un giocatore con la valigia in mano già per gennaio, in attesa di confrontarsi su proposte concrete e non solo gossip e dicerie. La sfuriata contro Icardi, l'atteggiamento irriverente nei confronti di Mancini, quell'indole mai domata da ragazzaccio che perde facilmente la testa non sono piaciute a nessuno e così l'italo-argentino si è offerto sull'altare dei partenti senza che la dirigenza nerazzurra dovesse impegnarsi nella ricerca di un giocatore da vendere per rientrare – anche in prospettiva – dagli investimenti fatti per Podolski e Shaqiri. L'Inter non ha più bisogno di Osvaldo malgrado nel giorno del compleanno del giocatore si è registrato un timido riavvicinamento ma solo di facciata. Perchè con Mancini c'è stato il tanto atteso faccia a faccia con il tecnico che ha confermato la propria posizione intransigente  davanti alla sfuriata vista contro la Juventus. Il giocatore anche in questi giorni continua ad allenarsi a parte lontano dal gruppo. E così continuano i rumors di mercato dove si è presentato anche il Genoa di Preziosi che in avanti ha già cambiato cedendo Pinilla ma che proprio a San Siro ha confermato di essere in difficoltà con il solo Matri come punta.

Osvaldo addio. Contro il Genoa, Osvaldo non era stato nemmeno convocato, con l sensazione evidente che l'avventura nerazzurra si sia spenta proprio allo JStadium, ancora prima di sbocciare del tutto. Come spesso (troppo) è già capitato in passato al giocatore che ha sempre condizionato le sue prestazioni ed un potenziale importante davanti a bizzarrie spesso gratuite e inutili. In Inghilterra, ma anche in Italia oramai tutti lo conoscono: avere Osvaldo in rosa significa avere una buona prima punta, capace anche di gesti tecnici considerevoli, ma è pur vero che si ha un giocatore che non fa spogliatoio, gioca per sè, vive la partita come una passerella personale. E questo si è visto soprattutto quando ha fatto il salto di qualità, con l'arrivo in capitale.

Il Cagliari aveva tentato il colpo. "Osvaldo? E' la nostra prima scelta – ha ammesso il ds dei sardi, Marroccu -. Siamo fiduciosi e lasciamo lavorare i nostri canali come Stefano Filucchi, che conosce molto bene la dirigenza interista e saprà come agire". Basterà per formalizzare l'operazione e convincere l'attaccante ad accettare la destinazione rossoblù che finora non l'ha mai entusiasmato. "Sarà una sorta di scelta di cuore perché conosce molto bene Zola e Casiraghi dai tempi dell'Under 21".

Torino, Parma, Fiorentina. Adesso Osvaldo è sul mercato e sulla carta le proposte non mancano: il Torino appare molto interessato all'acquisto. Cairo è deluso dai vari Barreto, Larrondo, Amauri. Il solo Quagliarella è sopra la sufficienza, ma non basta. Il Toro e Ventura hanno bisogno di gol e questi Osvaldo potrebbe garantirli in campo giocando in una rosa in cui non dovrebbe avere problemi per ritagliarsi un posto  da titolare. Stesso discorso in direzione Parma, dove Palladino va bene ma già con Belfodil i ducali non sanno più che fare. Interessante anche la pista Fiorentina, dove però Montella si è già cautelato con l'arrivo di Diamanti, trequartista che potrebbe innescare una volta per tutte Mario Gomez.

E poi c'è il Milan. La dirigenza rossonera non ne parla, preferisce puntare dito, occhi e parole su Mattia Destro che piace molto al presidente Berlusconi, a Galliani e a Inzaghi. E' lui l'obiettivo di mercato numero uno, mentre l'attaccante dell'Inter si offre come una seconda scelta, un piano B che non entusiasma soprattutto per il carattere del giocatore. La "mela marcia" Balotelli è stata estirpata da poco nel nuovo frutteto berlusconiano e Osvaldo appare più come un frutto che ha bisogno di costanti cure e crittogamici per evitare pericoli di contagio nello spogliatoio. E poi, l'ipotesi dello scambio Osvaldo-Pazzini non piace a nessuno, nemmeno ai diretti interessati.

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