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Inter-Napoli 2-2: fuochi d’artificio a San Siro, ma alla fine è pareggio (foto)

La gara si sblocca solamente nel finale con i partenopei due volte in vantaggio grazie alla doppietta del solito Callejon e due volte raggiunti, prima da Guarin e poi da Hernanes. Espulsi Mazzarri e Pecchia. Ancora a secco Palacio e Higuain.
A cura di Alessio Pediglieri
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Alla fine a San Siro è finita senza vinti né vincitori con Inter e Napoli che impattano sul 2-2 ma che dimostrano di essere due formazioni tutt'altro che fuori dal cono d'ombra. I nerazzurri ci credono di più e fanno la partita dal prima minuto mentre gli Azzurri si limitano – troppo – ad attendere gli avversari. La squadra di Mazzarri aveva il dovere di dettare i tempi e provare a cercare i tre punti ad ogni costo ma i limiti tecnici sono evidenti nel momento in cui la manovra – avvolgente ma lenta e maccinosa – si è sempre frantumata sulla trequarti partenopea. Per circa 70 minuti lo 0-0 è il risultato più giusto con un palo per parte e l'incapacità di imporre il proprio gioco. Poi, i fuochi d'artificio finali con quattro gol negli ultimi 20 minuti di gara con la doppietta del solito Callejon che si riconferma per l'ennesima volta goleador del gruppo di Benitez e le reti di Guarin (appena entrato) e di Hernanes (tra i più continui degli uomini di Mazzarri). Ancora a secco e deludenti Higuaib e Palacio. Unica nota stonata, l'arbitro Orsato. in una gara tutto sommato corretta e senza molte difficoltà anche per l'atteggiamento in campo dei giocatori che hanno pensato sempre a giocare più che alla posta in palio, ha rischiato nella ripresa di rovinare tutto. Prima lasciando correre un fallo su Palacio lanciato in contropiede, poi, qualche istante dopo, non fischiando una trattenuta evidente su Higuain da parte di Vidic. Che scatena l'ira dell'argentino (ammonito) e la furia in panchina di Pecchia espulso. Così come Mazzarri che viene allontanato dal campo dopo essere entrato sul terreno di gioco ad esultare.

Primo tempo: scossa Hernanes, ma è solo palo

Inter, Icardi pericoloso. Parte bene l'Inter che nel primo tempo mette in difficoltà il Napoli di Benitez con un lungo logorio ai fianchi ma mancando il colpo del ko in svariate occasioni. La squadra di Mazzarri scende in campo con la novità Obi sulla destra, esterno alto di centrocampo per le troppe assenze dei laterali interisti che costringono il tecnico ad inventarsi soluzioni alternative. Una mossa che mette in difficoltà la difesa partenopea e permette ai padroni di casa di provare spesso la soluzione dalla distanza. Rafael non è mai severamente impegnato ma sulle spizzicate di testa di Icardi, il colpo a botta sicura deviato da Albiol, i tiri da fuori area di Hernanes e dello stesso Obi il pericolo è spesso latente in area azzurra.

Il Profeta colpisce il palo. Il Napoli fa poco per rendersi pericoloso e si limita ad abbassare i ritmi e aspettare l'Inter nella propria trequarti in attesa di provare le verticalizzazioni vincenti. Ma sia Insigne che Callejon sono disinnescati da Juan Jesus e Ranocchia. Ne nasce un match quasi a senso unico con possesso di palla nerazzurro e Handanovic impegnato solo da un tiro di Hamsik alla mezz'ora sul primo palo. L'occasione da gol clamorosa ce l'ha però l'Inter con Hernanes che al 38′ in area controlla di petto per poi scaricare il sinistro che colpisce il palo a Rafael battuto. Ma il risultato non cambia e si finisce sotto gli spogliatoi sullo 0-0.

Secondo tempo:

Pronti via e palo di Insigne. Inizia il secondo tempo con i padroni di casa sempre in possesso di palla e di gioco e il Napoli che attende di ripartire. I nerazzurri fanno tutto bene fino alla trequarti ma sul limite dell'area partenopea la manovra diventa lenta e macchinosa favorendo la difesa di Benitez. Nessuna occasione da gol veraper l'Inter mentre è proprio il Napoli al 5′ della ripresa a sfiorare il vantaggio grazie ad Insigne che sul filo del fuorigioco si trova a tu per tu con Handanovic e il suo destro interno trova il palo esterno. E' una scossa che scuote i nerazzurri che provano ad aumentare i ritmi provando con maggior insistenza Icardi. Ma è Vidic il più pericoloso alquarto d'ora provandoci di testa.

Callejon, sempre più bomber azzurro. Il risultato non si sblocca e Mazzarri e Benitez inziano la girandola delle sostituzioni per trovare la mossa decisiva. Incomincia il livornese che toglie Obi per inserire il giovane Mbaye, qualche minuto dopo lo spagnolo risistema la squadra con l'inserimento di Jorginho per Hamsik. Poi, altri scambi tra i protagonisti in campo: Benitez infila Mertens per Insigne e poi  Britos lascia il posto a Ghoulam. Le mosse sono quelle giuste perché improvvisamente il Napoli sale nel baricentro e alla prima occasione giusta passa in vantaggio con il solito immenso Callejon che fulmina Higuain su una amnesia della difesa nerazzurra.

Guarin risistema le cose. Una doccia ghiacciata per Mazzarri e l'Inter che si ritrovano sotto in una gara spesso gestita come avevano voluto. Ma la reazione è quella giusta perché passano solamente una manciata di minuti e la parità è ristabilita. Con Fredy Guarin che, appena entrato, riesce di interno destro a superare Rafael sugli effetti di un corner battuto da Dodò e spizzicato di testa da Icardi. Il match si accende nell'ultimo quarto d'ora con le due squadre più stanche e quindi più lunghe. Tanto che Higuain sfiora la prima rete in campionato negatagli solamente da un salvataggio sulla linea di Vidic.

Callejon-Hernanes, botta e risposta. La gara si incendia nei minuti finali, con il Napoli che prova a questo punto a vincere un match in cui ha sempre atteso l'avversario e la scelta è azzeccata perché la difesa nerazzurra appena viene pressata va in palla totale. Come quando Callejon si beve tutto il reparto arretrato facendosi trovare completamente libero sulla sinistra infilando Handanovic con uno strepitoso piatto di sinistro al volo. Azzurri ancora in vantaggio e Inter sull'orlo del baratro ma solo per 60 secondi perché sull'azione successiva, ancora su cross di Dodò è Hernanes a chiudere la partita sul definitivo 2-2 con una frustata di testa che non lascia scampo a Rafael.

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