Inter, Moratti rallenta: “Cessione a Thohir solo se c’è accordo su tutto”

Massimo Moratti non ha nessuna intenzione di dare una nuova accelerata alla trattativa che lo vedrebbe consegnare l'Inter all'oramai arcinoto magnate indonesiano Erick Thohir. Dopotutto, ogni volta che il presidente nerazzurro faceva trapelare ottimismo ed entusiasmo per l'affare, si sono riversati fiumi di inchiostro sui quotidiani sportivi e finanziari, titoli, commenti e servizi su telegiornali e radio. In un turbinio di notizie ed indiscrezioni che hanno sempre stizzito il numero uno nerazzurro. Così, adesso è proprio Moratti a gettare acqua sul fuoco della curiosità, allungando i tempi dell'accordo, prendendo tempo e non dando più alcun riferimento spazio-temporale a ciò cui si sta lavorando da mesi.
La cessione, non prima di settembre – "Credo che continueremo a scambiarci le informazioni" ha spiegato Moratti ai giornalisti in attesa all'uscita della Saras dove mercoledì sera si è concluso il CdA dell'azienda. "Penso però che ne sappiano più gli avvocati di me. La chiusura comunque si fa quando si è d'accordo su tutto: dopo Ferragosto si continuerà a parlare. Ci sono ancora in sospeso delle cose". Quindi, per i più curiosi, l'attesa sarà ancora lunga. Almeno fino ai primi di settembre. Quando il mercato sarà finito e il campionato già iniziato. Senza fretta, smentendo chi voleva che la trattativa servisse proprio al presidente per far fronte alla campagna acquisti, altro punto dolente.
Mercato, si interverrà – Proprio sull'ultimo mercato un po' deludente e condotto evidentemente con i piedi di piombo da parte dei suoi responsabili, Moratti però promette interventi immediati se necessari. Senza aspettare Thohir, quasi a ribadire che la guida dell'Inter è saldamente ancora in mano sua e lo resterà anche in futuro. "Ci sto attento anche io" ha risposto a chi gli chiedeva se sarà il caso di inervenire per rinforzare la squadra in mano a Mazzarri. "Stiamo cercando di completare l'organico anche vedendo la squadra. Vogliamo rispondere alle necessità che si intravedono vedendo giocare la squadra.
Lo faremo con lo stesso spirito, la stessa voglia e passione, e lo stesso desiderio di avere una squadra pronta a competere per vincere il campionato".
La soddisfazione di aver battuto la Juve – Infine non poteva mancare una chiosa sul derby d'Italia vinto contro la Juventus in America. Ai rigori, ma pur sempre una vittoria di prestigio contro una rivale storica: "E' stato positivo vedere che dopo la partita tremenda col Valencia di tre giorni prima, abbiamo avuto una prova dove è bastato non fare allenare la squadra per due giorni e si è vista la differenza, dovuta al tipo di preparazione. Quando si fa una certa preparazione, di questo tipo, è bene forse non avere un torneo come questo, perché se vinci ti illudi e poi puoi prendere delle sbattute perché devi andare avanti a fare una preparazione di quel tipo. Si è vista un'Inter che in campo aveva una sua struttura, che era messa bene in campo e dove ogni giocatore poteva esprimersi bene perché le gambe funzionavano"