video suggerito
video suggerito

Inter-Milan: il derby dei bidoni rossonerazzurri (foto)

Vampeta, Dugarry, Rambert, Torres, Podolski. Sono solo alcuni dei flop di mercato di Inter e Milan nel corso della loro centenaria gloriosa storia. Un ‘derby’ particolare che ha visto le due squadre di Milano unite anche da evidenti errori su acquisti poi rivelatisi vere e proprie meteore.
A cura di Alessio Pediglieri
25 CONDIVISIONI
Immagine

Il derby alle porte, in campo i migliori. C'è una gara da vincere, un pronostico da ribaltare, un pubblico da assecondare e l'onore da difendere. Non è una partita come le altre e mai lo sarà, per questo i tecnici provano scelte a volte azzardate, il colpo a sorpresa, si affidano a giocatori che possano risolvere la gara o che possano creare scompiglio tra le maglie avversarie. Tutto è lecito in un derby, basta non perderlo. Ma a volte la storia racconta una favola diversa di chi i derby li ha giocati e sbagliati, di chi è stato inserito nell'elenco dei brocchi da dimenticare (o ricordare con un sorriso). Quei giocatori arrivati in Italia con grandi promesse, enormi aspettative e poi ritornati mestamente nel nulla, non prima di aver lasciato il loro segno sulla sfida più importante che c'è. Anche Milan e Inter nel corso della loro centenaria storia di stracittadine hanno messo in campo calciatori assolutamente non all'altezza della situazione e oggi ricordati per essere stati dei veri propri flop. Anche questo è derby.

1995: Rambert, l'Avioncito nerazzurro in picchiata – Da sempre chi non fa non falla e anche nel calcio il vecchio adagio è rispettato da scelte e acquisti di mercato che a volte si rivelano veri e propri fallimentari investimenti.  Senza entrare nel novero degli anni passati ma restando all'era moderna del calcio già negli anni 90 Milan e Inter possono vantare una ben nutrita schiera di bidoni sull'una e l'altra sponda del Naviglio. Era il 1995 quando dall'Argentina arrivarono due argentini dalla faccia pulita, Javier Zanetti e Sebastian Rambert. Il primo è diventato un'icona nerazzurra, oggi omaggiato dal ruolo della vicepresidenza dopo una carriera impareggiabile coi colori della Beneamata. Il secondo, una vera e propria meteora, apparsa e subito svanita nell'emisfero interista. E dire che proprio l'Avioncito Rambert doveva essere il colpo da 90 e Zanetti, el tractor un semplice rincalzo.

1996: Dugarry, quando il Milan lo preferì a Zidane – Rispose un anno dopo il Milan che non volle farsi mancare il colpo a vuoto di fronte a tanta generosità nerazzurra. Ecco nell'estate 1996 arrivare in pompa magna a Milanello Cristophe Dugarry, francese dal talento tutto da conoscere ma da un curriculum e referenze altolocate tanto che lo stesso giocatore in una delle prime interviste da neo rossonero scomodò sua Maestà il Codino Roberto Baggio: "E' il più grande e sa far giocare tutti". Peccato che Dugarry fallì miseramente l'impatto con il nostro calcio e con il Milan che davanti alla scelta tra lui e un certo Zidane optò evidentemente per la scelta sbagliata.

2000: doppio flop Inter, Vampeta e Gresko – Passano un po' di stagioni e siamo negli anni 2000 che iniziano con il botto. Anzi due. Che faranno storia. Il primo porta il nome di Marcos André Batista Santos ma che tutti ricordano semplicemente come Vampeta. Un brasiliano che avrebbe dovuto far sognare i tifosi: faccia pulita, look anni 50 con un accenno di baffi alla Clark Gable e una fama da fuoriclasse a centrocampo unendo le qualità di Dunga e di Effenberg. In realtà è un flop colossale: l'Inter non riesce a tenerlo in rosa a lungo (solo 1 presenza) e dopo tre mesi se ne disfa nel mercato di gennaio rifilandolo al Psg. Nel 2002, malgrado tutto, diverrà campione del Mondo con la Seleçao.
Il secondo si chiama Vratislav Gresko, difensore slovacco pagato la bellezza di 14 miliardi di lire per un contratto quinquennale che durò in realtà solamente due stagioni. Cacciato dopo lo sciagurato 5 maggio 2002, data incubo di tutti gli interisti quando proprio un errore pacchiano del difensore diede il via alla rimonta laziale e all'addio scudetto per i nerazzurri.

2001: Javi Moreno, illusione rossonera – Passa un anno e nel 2001 il Milan ci ricasca: ecco Javi Moreno. Attaccante spagnolo scuola Barcellona che salì all'onore delle cronache quando in Coppa Uefa Javi Moreno con 6 gol in 8 partite contribuì a portare l'Alaves alla finale persa 4-5 contro il Liverpool, nella quale però segnò due gol in tre minuti. Venendo notato dai rossoneri che subito lo misero sotto contratto. Fallendo miseramente a fianco di Shevchenko e venendo rispedito in Spagna 12 mesi dopo.

2002: Rivaldo, stoccata e fuga dal Milan – Ancora Milan, ancora un flop questa volta però davvero inaspettato. Si tratta del brasiliano Rivaldo, giunto a Milanello nell'estate 2002. Un campione, una stella internazionale con la maglia della Nazionale e del Barcellona. Ma a Milano ci resta l'arco di un attimo: una stagione sola dove la squadra vince Champions e Coppa Italia ma senza che tifosi e città si innamorino di lui che colpito dalla saudade tutta brasiliana, torna in patria al Cruzeiro.

2006: Oliveira, l'erede sbagliato di Sheva –  Sempre Milan nell'estate 2006 quando arriva Ricardo Oliveira. Altra punta, altro brasiliano, altro flop. Malgrado erediti il 7 di Sheva Carlo Ancelotti non lo utilizza con continuità e alla fine l'esperienza rossonera è di quelle da cancellare: totalizza 3 gol in 26 presenze in campionato e 2 gol in Coppa Italia rispedendolo in Liga da dove il Milan lo aveva prelevato a suon di milioni, circa 20.

2008: Quaresma, la Trivela che buca l'Inter – Riecco l'Inter, nel 2008 quando il nuovo deus ex machina Mourinho ne compie una che resterà negli annali. Pretendendo da Massimo Moratti e ottenendo a suon di milioni sonanti il connazionale Ricardo Quaresma, la Trivela portoghese, che dovrebbe far sognare i tifosi nerazzurri con i suoi tocchi da giocoliere. Ma l'unica magia che gli riesce è quella di ripartire quasi subito dall'Inter: prima al Chelsea e infine al Besiktas. Non prima però di conquistare un record imbattibile: vincere un Triplete senza quasi mai scendere in campo.

2014-2015: Torres e Podolski, pene rossonerazzurre – E siamo nell'era attuale quella che nel 2014 vede il Milan investire all-in tutti i soldi e le speranze di rinascita sul ‘Ninho' Fernando Torres proveniente dal Chelsea di Mou. E si capisce subito perché l'ex tecnico interista rifili lo spagnolo ai rossoneri. Al Milan resta solamente 120 giorni, il tempo di dimostrare di non essere più un giocatore integro e in forma, per tornare in casa madre, all'Atletico. L'anno dopo però, è l'Inter che rifila un bidone ai propri tifosi nel mercato di gennaio. E' Lukas Podolski panchinaro nell'Arsenal di Wenger e fresco campione del mondo con la Germania in Brasile. Sembra un colpo da maestro, un prestito praticamente gratuito ma con lui in campo i nerazzurri perdono il treno dell'Uefa. E lui riparte, lontano, a giugno.

25 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views