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Inter, Mancini sconsolato: “Prendiamo sempre gol, ma la colpa è mia”

Il tecnico nerazzurro, dopo la sconfitta europea, recrimina per il risultato e accetta la contestazione del pubblico di fede interista: “I loro fischi sono giusti, il Wolfsburg ci è stato superiore”.
A cura di Alberto Pucci
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Dopo la Roma, anche l'Inter di Roberto Mancini è costretta a salutare l'Europa League nel modo peggiore: dopo una sconfitta e sotto i fischi e la contestazione dei propri tifosi. L'obiettivo nerazzurro era quello di ribaltare l'incredibile 3 a 1 subito in terra tedesca: risultato concepito da errori grossolani di Carrizo e della difesa del tecnico jesino. Un desiderio che, però, è rimasto irrealizzato a causa di altri svarioni difensivi: "Era una partita difficile, perché dovevano recuperare due gol senza prenderne – ha commentato l'allenatore interista a Mediaset – Purtroppo non riusciamo mai a chiudere una gara senza prendere almeno un gol". Disamina cinica e cruda, quella del mister, in linea con il pensiero della maggior parte della tifoseria, uscita dal Meazza inviperita: "Siamo molto delusi, esattamente come i nostri tifosi – ha continuato il Mancio – Abbiamo avuto le palle per fare gol ma non le abbiamo sfruttate Dopo il loro vantaggio tutto è stato più difficile".

La lotta in campionato – Persa la speranza di avanzare in Europa, l'Inter si ritrova con il solo campionato da affrontare. Il cammino verso le zone alte della classifica è ancora lungo e tortuoso, a cominciare dalla prossima tappa di Genova contro la terribile Sampdoria del suo vecchio amico Sinisa Mihajlovic. Per parlare dei novanta minuti del "Ferraris", però, ci sarà tempo nelle prossime ore: "Credo che il Wolfsburg, nelle due gare, ci sia stato superiore – ammette con onestà Mancini – Nei 180 minuti abbiamo concesso troppo, un errore da non fare in gare di coppa. Non ci si può permettere di concedere così tanto in Europa League. Gli sbagli in difesa? Quando si concedono dei gol si fanno sempre degli errori e noi, purtroppo, ne abbiamo commessi. Di chi è la colpa? Probabilmente mia. Forse non stato bravo ad insegnare i meccanismi difensivi ai ragazzi – conclude – Loro ce la mettono tutta e cercano di fare il proprio lavoro al meglio".

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