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Inter, Mancini: “Potevamo vincere, abbiamo sprecato troppo nella ripresa” (foto)

Per il tecnico nerazzurro è stata una prova importante soprattutto per ridare convinzione ad un ambiente che deve scrollarsi antiche paure. Positivo il debutto di Podolski. E silenzio sulla sfuriata di Osvaldo. Per Handanovic, ancora decisivo, il problema su cui lavorare è l’approccio alle gare.
A cura di Alessio Pediglieri
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Roberto Mancini senza voce e soddisfatto nel dopo gara elogia la prestazione dei propri giocatori usciti dallo JStadium con la convinzione di poter giocare anche alla pari con la Juventus, prima in classifica. Malgrado un primo tempo negativo, malgrado aver subito troppo l'iniziativa avversaria e aver espresso buon calcio solamente nell'ultima mezz'ora. Sono tutti segnali positivi, per il tecnico jesino che prova a vedere il bicchiere mezzo pieno. Da cui ripartire e provare a costruire qualcosa di diverso da quanto fatto fino ad oggi. In attesa di avere dal mercato un ulteriore aiuto oltre a quello di Lukas Podolski, che ha debuttato e bene contro la Juventus. E in attesa di non vedere più gli errori difensivi che stavano compromettendo una gara poi rimessa in riga dal solito Icardi, che quadno vede la Juventus segna sempre.

Gara dura. Contro la Juventus si sapeva che serviva la gara perfetta per vincere. I tre punti sono sfuggiti, per un attimo sfiorati, ma l'Inter deve recriminare per un primo tempo giocato male dove la squadra ha subito troppo l'iniziativa bianconera. Poi, però, è uscito l'orgoglio, l'autositma e la voglia di dimostrare di non essere inferiori ai campioni d'Italia. "E' stata una partita  difficile e siamo rammaricati per le occasioni sprecate nella ripresa. La Juventus ci ha messo subito in difficoltà nel primo tempo dove abbiamo giocato solamente 10 minuti discreti. però poi nella ripresa siamo cresciuti. Non è una questione di mentalità vincente o meno, le partite sono diverse di volta in volta. Certo è che quando hai le occasioni devi fare gol e non buttarle via. Non avevamo l'appoggio degli attaccanti all'inizio, con la Juve che recuperava palla e ci metteva difficoltà".

Podolski, debutto positivo. Per l'ultimo entrato anche un ruolo da protagonista, in un secondo tempo in cui l'Inter ha giocato benissimo. Non a caso dopo l'entrata in campo del tedesco ex Arsenal che ha dato maggior sicurezza ai compagni. "Con la sostituzione e l'inserimento di Podolski abbiamo avuto più controllo del gioco e meno difficoltà sugli esterni. Questa è stata la differenza con il perfezionamento anche del gioco offensivo. Siamo cresciuti, i ragazzi mi sono piaciuti. C'erano alcuni giocatori non al cento per cento come Hernanes che si è sacrificato tantissimo per la squadra soprattutto nella ripresa dove ha giocato alla fine in un ruolo non suo. Se cresce anche lui, cresce tutto il gruppo".

Continuità, strada giusta. Per Mancini uscire dallo JStadium con una prestazione in crescendo ha un significato importante, con una squadra che lentamente ma – forse – in modo definitivo, si sta scrollando di dosso i fantasmi del recente passato: "Dobbiamo smetterla di essere una squadra pazza e trovare una continuità di rendimento, come stasera in cui abbiamo giocato bene. Sono soddisfatto al momento, perché non si cambia in un mese o due, si fanno i cambiamenti pian piano anche attraverso gli errori. Vedo che i giocatori si stanno liberando dalle proprie paure: fare un secondo tempo qui allo JStadium in questa maniera ha un significato importante"

L'Osvaldo furioso. Un brutto momento è arrivato nella parte finale della ripresa quando, nel migliore momento nerazzurro Icardi ha sbagliato tutto provando la conclusione personale invece di offrire un invitante assist al compagno Osvaldo, tutto solo in area. Con l'ex bianconero che inscena in campo una sfuriata contro Icardi prima e Mancini poi. Mancini che preferisce glissare sull'episodio: "Con Osvaldo? Uno screzio nato dall'agonismo, non c'è problema, i panni sporchi si lavano in famiglia. Sono cose che non dovrebbero capitare ma succedono".

Mercato in fermento. Per Roberto Mancini è comunque alta anche l'attenzione verso il mercato dove potrebbero arrivare nuovi rinforzi: "Il mercato? E' presto, la società sta lavorando. Shqiri? Io spero che arrivi in fretta ma alla fine non dipende da me. Podolski ad esempio può crescere ancora e può darci tanto. Non stava bene, anche in settimana si è allenato poco ma è utile e lo dimostrerà. Certo, i giocatori sono fondamentali, senza giocatori forti non si vince e quindi è ovvio che mi aspetto e spero qualcos'altro dal mercato…"

Mentalità da cambiare. Una gara tenuta a galla anche da Handanovic e dalle sue parate, almeno tre decisive: "Subiamo troppo all'inizio e non è un caso, dobbiamo pensare di migliorare anche l'impostazione e la mentalità prima di pensare al gioco e alla classifica. Prendiamo anche troppo spesso gol per primi e dobbiamo chiederci il perché. Su Pogba forse la parata più difficile, ma mi alleno per questo è il mio lavoro e provo a farlo al meglio. Sulla punizione di Pirlo mi sono spostato prima in un lato e poi nell'altro perché i suoi palloni calciati a tre dita non si sa mai che traiettoria prendano. Per questo sembra che stessi facendo un errore ma non è così. Sul mercato? Non ci penso, non ho sentito il mio procuratore e se non c'è nulla di concreto".

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