Inter, Mancini furioso: “A Udine in 5 hanno spento il cervello”

A giudicare dalle parole di Roberto Mancini nel dopo gara sembra che la sua Inter abbia perso, che abbia infilato l'ennesima prova negativa della stagione. Invece, no. L'Inter ha vinto e grazie ai 3 punti incassati nella serata di Udine compie un piccolo balzo verso quell'Europa che resta ancora un obiettivo nonostante il terreno perso finora. Ci pensano Icardi (su rigore, aggancia Tevez al comando della classifica cannonieri) e Podolski (tutto vero, ha segnato proprio il flop player del mercato di gennaio) e tenere a bada le velleità di rimonta della squadra di Stramaccioni che, nonostante in inferiorità numerica per le espulsioni di Domizzi e Badu, lotta fino al 90′, spaventa i nerazzurri con la prodezza del ‘solito' Di Natale (ultimo ad arrendersi) e poi addirittura va vicinissima al pareggio nel recupero.
Ecco spiegato perché al ‘Mancio' il successo del Friuli non basta, non piace: negli ultimi venti minuti la squadra ha rischiato di sprecare tutto. "Non mi spiego perché, in vantaggio per 2-1 e con due uomini in più ci siano stati 4 o 5 giocatori che hanno iniziato a giochicchiare. In undici contro nove abbiamo corso il pericolo di rovinare tutto e questo non è ammissibile. Va usato il cervello… e qualche volta questa squadra lo stacca, non pensa".
Il bicchiere mezzo pieno è quello che più fa star male il tecnico: la rabbia per quella prestazione opaca nella fase cruciale della ripresa, quando invece sarebbe servito blindare partita e risultato, quasi prende il sopravvento sul passetto compiuto in classifica che regala alla squadra ancora una speranza di restare agganciata al treno per le Coppe. "Ci siamo espressi bene fino quando siamo stati in undici contro undici. Poi… posso solo dire che non mi è piaciuto affatto l'atteggiamento successivo. Podolski? L'accordo è che sarebbe tornato a Londra dopo 6 mesi. Ha segnato, è un professionista serio". Stop, nemmeno questo gli strappa un sorriso.