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Inter, Luciano Spalletti: “Se giochiamo come col Sassuolo siamo l’anti-nessuno”

L’Inter attende il Torino a San Siro. La sconfitta e la prestazione nella prima giornata di campionato è una nota stonata rispetto alle ambizioni del club, autore di una campagna acquisti importante. Spalletti: “Non so se siamo l’anti-Juventus come dicono tutti, prima dobbiamo essere l’anti-Napoli e l’anti-Roma visto il distacco dello scorso anno”.
A cura di Maurizio De Santis
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Imbarazzanti al punto da essere l'anti-nessuno. Nella conferenza stampa di presentazione della gara col Torino Luciano Spalletti usa accenti differenti rispetto al ‘campo di gioco ci ha condizionato' di una settimana fa, quando la sua Inter tornò a casa sconfitta dalla trasferta di Reggio Emilia. Il ko (inatteso) col Sassuolo non è stato un vero e proprio campanello d'allarme ma ha messo sul ‘chi va là' la dirigenza che – dopo una campagna acquisti sontuosa – tutto si attendeva tranne un avvio di campionato di basso profilo. Concesse le attenuanti generiche (forma fisica, amalgama, qualche assenza di troppo etc etc…), va da sé che a influenzare la prestazione è stato anzitutto l'approccio mentale apparso ancora lontano da una formazione che in campo va con quelli che in gergo sono definiti ‘gli occhi della tigre'. La sfida coi granata – pure loro reduci da uno stop, in casa contro la Roma – è il banco di prova giusto per uscire dall'impasse e scacciare i cattivi pensieri.

Dare il massimo in allenamento è la miglior medicina per preparare la partita successiva – dice Spalletti -, a chi c'era l'anno scorso chiedo uno sforzo in più per dare un insegnamento a quelli nuovi e ritrovare certezze. Sono state messe in discussione alcune cose che l'anno scorso ci hanno portato in Champions League.

Ritrovare certezze. E' la parola chiave/d'ordine che Spalletti ripete. Un messaggio diretto a coloro che, all'interno di un gruppo rinforzato ma non stravolto, parte con ambizioni differenti rispetto all'anno scorso e soprattutto ha dinanzi a sé un onore/onore in più… quale? Fare bene anche in Champions, perché la partecipazione alla Coppa non può essere occasionale per una società che ha tradizioni e mezzi per esserci senza affanni.

Non so se siamo l'anti-Juventus come dicono tutti – ha aggiunto Spalletti – prima dobbiamo essere l'anti-Napoli e l'anti-Roma visti i punti di distacco che ci hanno dato lo scorso anno…. Se si valuta l'ultima partita, siamo l'anti-nessuno.

Concetto semplice semplice che il tecnico chiosa facendo riferimento a 3 calciatori finiti sotto i riflettori per motivazioni diverse: Skriniar, la cui assenza contro il Sassuolo s'è avvertita come il peso di un macigno; Nainggolan, protagonista del chiacchiericcio sulla serata in discoteca e tornato a disposizione solo da poco dopo l'infortunio muscolare; Dalbert autore di un prova deludente a Reggio Emilia.

Stanno tutti bene, Skriniar compreso – ha concluso Spalletti -. Nainggolan è convocato ma ci sono ancora rischi dal punto di vista fisico… Dalbert? Ingiusto dare a lui tutte le colpe, diventerà un grande calciatore. Se non ci avessi creduto, avrei chiesto la cessione.

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