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Inter, lista Europa League senza i big: Gabigol, Joao Mario, Kondogbia e Jovetic out

I big del mercato dell’anno scorso e di quest’estate saranno tagliati dalla prima lista di 21 giocatori da presentare all’UEFA. Oltre ai limiti imposti per la presenza di giocatori italiani e altri cresciuti in Serie A, la colpa principale è del fair play finanziario che limita le presenze di giocatori pagati tanto.
A cura di Alessio Pediglieri
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Maledetto fair play: l'Inter consegnerà una lista per l'Europa League più povera rispetto al sontuoso mercato estivo. Non ci potranno essere i colpi dell'ultimo momento come Gabigol e Joao Mario. Almeno fino a gennaio. Per i due nuovi arrivi solamente la chance del campionato e in Coppa Italia. Per le nuove normative europee infatti, non si possono schierare acquisti superiori alle reali entrate e per i vincoli imposti su giocatori formati in casa e autoctoni, il limite dei 21 posti disponibili è sceso ancora. Così, per De Boer ci sarà una rosa meno competitiva per una Coppa che comunque avrebbe il sapore di una premessa importante in attesa di rientrare in Europa dalla porta principale.

Il budget è limitato, le entrate hanno inciso più di quanto non abbia fatto il mercato estivo e così i nerazzurri si apprestano al via in EL con una rosa ridimensionata nella qualità.  Per l'imposizione dell'UEFA saranno presenti in lista ovviamente due giocatori formati nel vivaio (che al momento portano il nome di Andreolli, Biabiany e Santon) e quattro giocatori cresciuti in Italia, in Serie A (Berni, D’Ambrosio, Ranocchia, Icardi). Poi, ecco altri giocatori che rientrano nei parametri e permetteranno all'Inter di completare i 21 posti a disposizione. Tra questi, Brozovic, Felipe Melo, Gnoukouri. I tre giocatori che erano finiti sul mercato ma che oggi sono apprezzati come miele per la ribalta europea.

Mancheranno i colpi milionari di Jovetic e di Kondogbia, pagati a suon di monete lo scorso anno, insieme a Gabigol e Joao Mario, dispendiosi acquisti dell'ultima ora. Se con gennaio però, l'Inter riuscirà a portare altri euro nelle proprie casse, magari con una vendita di qualità nella sessione invernale o dimostrare con i conti che sta già incassando entrate provenienti da investimenti finanziari basati sul brand e sui nuovi mercati, allora potrà anche cambiare qualcosa. Il regolamento è chiaro: nella seconda fase di Coppa possono esserci fino a tre cambi. E allora tutto potrebbe davvero prendere una forma diversa.

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