Inter, le verità di de Boer: “Non mi hanno dato tempo, la squadra giocava anche bene”
E' passato alla storia come il giocatore meno longevo sulla panchina dell'Inter. E' Frank de Boer esonerato dopo una mancata di partite – inconcludenti – e rispedito al mittente. Il tecnico che ha aperto ufficialmente la crisi nerazzurra tamponata oggi dalla saggezza di Spalletti. Eppure, il tecnico olandese continua a raccontare un'altra verità: tutti si sono accaniti su di lui, c'è stata semplicemente una mancanza di tempo per assimilare e sviluppare le novità che aveva portato in nerazzurro.
La scelta di Thoir, il fallimento
Pochi ci credevano, ma Thoir ha voluto fare di testa sua ingaggiando colui che riteneva incarnare il nuovo calcio del Terzo Millennio. In effetti, in Olanda, sulla panchina dell'Ajax de Boer aveva fatto anche bene ma al di fuori dai confini dei Paesi Bassi è solo riuscito a rimediare brutte figure ed esoneri: il primo all'Inter e il secondo a Londra, sponda Crystal Palace. In entrambi i casi l'avventura è durata le prime partite di Serie A e Premier League.
Le due verità di de Boer
Poco tempo
Frank De Boer, intervistato da Marca, torna a parlare della deludente parentesi nerazzurra, conclusa con l'esonero dopo 11 giornate nella scorsa stagione e dopo essere arrivato a ridosso dell'inizio del campionato. Condizioni difficili, unite a quelle ambientali del passaggio di proprietà che non hanno di certo facilitato il suo compito: "Quando vuoi cambiare qualcosa serve tempo. L'Inter voleva cambiare perché da troppo tempo non lottava ad alti livelli ma non c'era pazienza".
Crescita frenata
Ma ciò che rivendica de Boer è anche uno sviluppo tecnico e tattico che in pochi si sono accorti ci fosse: "La mia Inter giocava abbastanza bene ma i risultati non arrivavano. Avevo bisogno di un po' più di tempo. Ora stanno facendo bene e sono sicuro che possono lottare per lo scudetto".
Non solo Inter
Anche in Premier, col Crystal Palace, le cose non sono andate nel verso sperato. A Londra De Boer è durato ancor meno che a Milano, con l'ennesimo tonfo internazionale: "Cosa mi hanno insegnato queste esperienze? Che devo essere più duro, soprattutto all'inizio, che se voglio fare qualcosa, che sia quello oppure niente. Pensavo sempre agli altri e non a me stesso"