Inter, la svolta 4-4-2 e il ruolo strategico di Biabiany

Dopo innumerevoli cambi di modulo con annessa girandola di uomini che hanno minato in particolare le sicurezze dei ruoli di attacco, contro la Sampdoria l'Inter sembra aver svoltato verso un modulo in grado di far ritrovare equilibrio, gioco e soprattutto dinamismo offensivo. Ingredienti fondamentali per blindare una posto in Europa e continuare ad ambire a un approdo-Champions. La svolta di Mancini è stata rappresentata dal 4-4-2 proposto a sorpresa, con Eder più vicino a Icardi, come già accadeva ai tempi della comune esperienza in blucerchiato, Felipe Melo e Brozovic centrali, ma soprattutto Biabiany e Perisic nel ruolo di esterni di centrocampo con Nagatomo e D'Ambrosio a coprire le spalle a entrambi.

Il 3-1 finale è così frutto di una prestazione di squadra compatta e ordinata, in cui si è esaltato nuovamente Felipe Melo, nei panni di diga di centrocampo capace di interrompere le trame avversarie e di rilanciare le proprie, con al suo fianco un Brozovic meno discontinuo del solito e più concentrato sulla manovra, ma soprattutto a rubare la scena è stato Biabiany che, con l'ennesima prestazione positiva, è tornato a reclamare maggiore spazio nei sistemi di gioco nerazzurri. Il francese ex Parma ha sgommato con continuità sulla fascia, messo in difficoltà la difesa a tre blucerchiata e limitato in alcune circostanza Dodò che, ancora una volta, era partito con piglio deciso e propositivo.

In poche parole è stato il migliore in campo, nominato quasi all'unanimità dai commentatori sportivi. Non così l'omologo della corsia opposta, Perisic, apparso discontinuo e un po' in balia delle accelerazioni avversarie. Insomma tanti spunti per Mancini in vista della sfida della prossima settimana con la Juventus, nella quale potrebbe essere confermato il 4-4-2 con Ljajic magari al posto del croato.
