Inter, la favola di Biabiany nella domenica più dolorosa

Contro il Frosinone, migliore in campo è stato Jonathan Biabiany, esterno francese ritornato al gol con i colori nerazzurri nell'inizio delle danze che hanno portato al poker e al primato. L'ex Parma ha siglato la prima rete buttandosi alle spalle definitivamente un passato sportivo fatto di calvari e rinunce, tornando al gol proprio nel momento più doloroso e triste per lui, parigino di nascita, a pochi giorni dalla tragedia terroristica che ha colpito la sua città. Elemento concreto che contro la paura si può e si deve lottare, una rete che assume un significato simbolico enorme, un segno di un destino che non si piega alla paura del terrore.
Una zampata, le mani al cielo, il segno della croce, una scivolata sull'erba a gridare tutta la propria rabbia agonistica e non solo. Per Jonathan Biabiany quella contro il Frosinone sarà una serata da ricordare a lungo. Arrivata a pochi giorni dal dolore e dalla paura per gli attentati di Parigi, sua città natale e a qualche mese di distanza da un recupero lento e difficile per i problemi che lo avevano portato anche ad essere vicinissimo al ritiro. Un gol che ha significati multipli, non ultimo quello di aver aperto le porte del Paradiso anche all'Inter di Mancini che è volata sulle falcate del francese travolgendo il Frosinone con un perentorio 4-0 finale.
Per Biabiany il ritorno al sorriso, dopo la commozione e le lacrime al suono della Marsigliese prima del match, in un San Siro stretto al dolore della Francia colpita al cuore dai terroristi. Un sorriso leale e sincero: poteva non festeggiare, lo ha fatto ridando rispetto e normalità per un gesto spontaneo che ha riportato tutti alla realtà. Lui che la paura, una diversa paura, l'ha vissuta sulla propria pelle quando il 31 agosto 2014 viene fermato per colpa di un'aritmia cardiaca.
"Ho passato un anno difficile non sapendo se sarei tornato sui campi di calcio. Quando ho avuto buone notizie sulla mia carriera sapevo che avrei dovuto aspettare un po' di tempo per tornare a essere quello di prima. Anche per questo ringrazio tutte le persone che mi sono rimaste sempre vicine. Il Mister mi sta dando tanta fiducia e io sto cercando di rispondere al meglio in allenamento e ogni volta che vengo chiamato in causa, e di questo sono molto felice per primo io".
Inizia il calvario con cinque pareri di cardiologi italiani negativi fino al prof Baggish di Boston che lo tranquillizza. Biabiany intanto si allena e lavora finchè – complice anche il fallimento del Parma – ritorna in casa madre e per la terza volta si presenta tra le fila dell'Inter il 10 luglio 2015. Il club gli dà fiducia, Mancini non lo rimette sul mercato e la società gli propone un contratto serio di 4 anni. Biabiany ci crede, supera vari controlli al cuore e ritrova l'idoneità per sei mesi. Poi si vedrà, ma intanto la vita è ripresa a correre. Veloce.