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Inter-Juventus, l’ultimo derby d’Italia di Massimo Moratti

Entro fine anno ci sarà il passaggio di consegne a Erick Thohir, il magnate indonesiano che dovrà garantire l’azzeramento del debito societario e la costruzione di un impianto di proprietà. Intanto, gli obiettivi sono stati raggiunti: costi abbattuti, squadra tornata vincente. E se dovesse battere anche la Juventus….
A cura di Alessio Pediglieri
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Moratti

Lui è il primo a non dirlo ma quasi sicuramente sarà così: sabato pomeriggio, alle 18, per la terza giornata di Serie A a San Siro, la sfida tra Inter e Juventus potrebbe essere l'ultimo Derby d'Italia da presidente e padrone nerazzurro per Massimo Moratti.
La trattativa con Erick Thohir, magnate indonesiano che da giugno spinge per avere la maggioranza societaria, è arrivata agli sgoccioli (di certo si chiuderà entro fine 2013). Dopo gli incontri anche a Milano, tra avvocati, responsabili e rispettivi entourage, l'affare è vicinissimo alla sua conclusione. Che vedrà il ricco investitore asiatico prelevare l'Inter "relegando" Moratti e la sua famiglia ad un ruolo più di rappresentanza che altro.

Garanzie economiche e stadio, poi l'addio – Entro fine anno ci sarà la svolta. Finirà l'Inter di Moratti e inizierà l'era Thohir, ma nel segno della continuità. Se il magnate indonesiano sarà a capo della società, la famiglia Moratti manterrà intatti i propri poteri almeno nel primo biennio, controllando che le clausole del contratto vadano rispettate. Tra queste, l'impegno economico di Thohir di azzerare immediatamente il debito complessivo (circa 150 milioni) dando ai tifosi nerazzurri un club sano e dimostrando la bontà dell'accordo. Poi ci sarà l'argomento stadio. Anche in questo caso, Massimo e il figlio Angelomario supervisioneranno che si proceda verso questo obiettivo, carissimo ai Moratti, di consegnare all'Inter un impianto di proprietà tutto suo. A quel punto, e solo allora, ci potrà essere l'ultimo addio.

L'Inter…nazionale di nome e di fatto – Una scelta voluta da Massimo Moratti steso che ha sempre detto di fare ciò che fa solamente per il bene dell'Inter. E tutto è andato nella direzione di presentare un club ‘presentabile' dopo la fallimentare stagione appena chiusa che aveva compromesso diversi aspetti agli occhi di chi sarebbe dovuto intervenire finanziariamente e in prima persona: una squadra senza Coppe, allo sbando, senza più un progetto; un allenatore bravo ma senza caratura e acchito internazionale; casse vuote e debiti troppo alti anche per i parametri del fair Play. Insomma, un disastro. E invece, in poco più di due mesi, Moratti ha lavorato di cesello e oggi l'Inter è una società che è tornata a far gola a molti. Tanto che a metà luglio, l'ex presidente Ernesto Pellegrini aveva provato il ‘colpaccio' invitando l'amico Moratti a scegliere una cordata italiana invece di quella asiatica. "Lo spirito dev'essere internazionale" ha risposto il patron "ringrazio l'amico Pellegrini ma gli obiettivi sono diffondere il nome Inter nel mondo".

Effetto Mazzarri, squadra rivalutata – Detto, fatto. Arriva Walter Mazzarri e già questo significa tanto per l'inversione di tendenza pretesa dalla presidenza. Tecnico di qualità, esperto, conosciuto e fidato. Una garanzia per chi va in campo e un nome da spendere a livello di trattativa. La sua carriera parla da sola e gli ultimi due anni a Napoli pure. L'effetto Mazzarri si fa sentire anche sul gruppo, su quei giocatori persi e sfiduciati che non sapevano più a che santo votarsi. E sui nuovi, dettando condizioni, gerarchie, priorità. Le risposte non sono tardate ad arrivare: tre partite ufficiali della nuova stagione e tre successi chiari e limpidi senza subire gol: in Coppa Italia e in Campionato. Un evento, partendo dal fatto che la squadra è praticamente la stessa dell'anno passato con qualche innesto ma nemmeno più di tanto.

Debiti sì, ma sempre più bassi – Anche le casse sono tornate a respirare. I debiti ci sono e i passivi pure (nell'ultimo mercato si registra un -23 milioni circa) ma nulla in confronto a un anno fa quando la situazione era molto peggiore. Adesso l'Inter sta rientrando prepotentemente nei parametri UEFA, nessun azzardato acquisto è stato fatto e soprattutto si stanno rivalutando economicamente tutti gli elementi della rosa che a gennaio potrebbero essere venduti senza minusvalenze compromettenti. Se poi il trend dei risultati continuasse con questo ritmo, anche e soprattutto dopo la sfida contro la Juventus, si rivaluterebbe anche il ‘marchio' Inter a livello internazionale.

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