Inter-Juventus, Juan Jesus: “Con Mazzarri cresciamo di gara in gara. Lo dimostreremo anche sabato”

Settembre 2013, Inter 2 partite fatte, 4 gol realizzati, 3 subiti. Alla fine le reti in passivo saranno 57 (su 38 gare) contro le 54 segnate.
Settembre 2013, Inter 2 partite fatte, 5 gol realizzati, 0 subiti. Alla fine non si sa ancora come finirà la stagione, ma qualcosa è certamente cambiato.
Che cosa? A sentire tutti, dentro e fuori i confini nerazzurri, la risposta è unanime: l'allenatore. Dal giovane e inesperto Andrea Stramaccioni al rodato Walter Mazzarri, da un anno da dimenticare a quello che ha tutta l'aria di essere un nuovo ‘punto zero' su cui costruire qualcosa di importante. Perchè, carta alla mano, il vero top-player di questa squadra potrebbe essere davvero l'ex tecnico del Napoli delle meraviglie.
La ‘cura' Mazzarri e i suoi effetti immediati – Anche Juan Jesus ne è convinto: la ‘cura' Mazzarri sta già avendo i suoi primi benefici effetti. Sia sul campo, la domenica (visto che non ci saranno impegni infrasettimanali di Coppe), sia durante gli allenamenti. Fuori e dentro il campo. Perchè il tecnico livornese ha dovuto occuparsi prima della ‘testa' poi delle ‘gambe' dei suoi giocatori. "E' un lavoro costante, ti insegna sempre tanto. A tutti. Io sto crescendo ancora molto, sia in fase difensiva sia in quella offensiva dove ho tanto da imparare". E se lo dice Juan Jesus, il centrale ultimo arrivato in casa nerazzurra con i numeri del fuoriclasse, allora qualcosa di vero, su Mazzarri, c'è. "C‘è tanta concorrenza ma gestita così può solamente fare bene. Ci sono Ranocchia, Campagnaro, Samuel, anche Chivu che reputo uno dei difensori più tecnici in circolazione. Tutti dobbiamo restare concentrati per dare sempre il massimo".
Già meglio dell'anno scorso – Un massimo che oggi, alla seconda giornata di campionato fa registrare ‘zero' gol subiti dopo due giornate. La scorsa stagione, giusto per intenderci, era capitato a cavallo di ottobre, 1-0 al Milan e 2-0 al Catania, tra la 7a e l'8a giornata di campionato. Poi, mai più, fino al 2-5 dell'Udinese a San Siro che ha chiuso una stagione imbarazzante. Adesso, se si conta anche la gara di esordio in Coppa Italia, già si è fatto meglio e con lo stesso gruppo di allora. Ciò che è cambiata è la mentalità, operazione semplice e complicata allo stesso tempo: "Stiamo imparando ad affrontare le gare partita dopo partita. Sempre concentrandoci al massimo su di noi, mai sull'avversario: Sassuolo, Milan o Juventus che sia, proviamo a fare il nostro gioco sempre", sottolinea il difensore brasiliano.
Il derby d'Italia, prova verità – Adesso, però, la prova del nove contro la Juventus alla terza giornata. Non una avversaria qualunque e – anche se lo dice – Juan Jesus sa perfettamente che non è una vigilia come le altre, non una gara come le altre: "E' il derby d'Italia e già dalla vigilia bisognerà rimanere concentrati e attenti. Ai nuovi e ai giovani che affrontano la Juve per la prima volta voglio ricordare che non bisogna lasciare nulla al caso. In queste partite basta un errore, una semplice distrazione, una palla vagante e il guaio è fatto. Dobbiamo restare concentrati al 100 per cento, prima e durante la gara. Chi temo di più? Tevez e Vucinic hanno qualità importanti, ma attenzione agli inserimenti da centrocampo: hanno giocatori bravissimi nel possesso di palla e sono capaci di liberarsi spesso al tiro".
La spinta di San Siro – Di certo, per l'occasione, l'Inter avrà comunque un'arma in più: San Siro. "Ci sarà il tutto esaurito, lo stadio pieno" sottolinea Juan Jesus "Un aspetto importante. A me piace tantissimo giocare le partite in un clima così". E se si riuscirà a vincere senza subire ancora una volta un gol, sarà ancora meglio.