L’inchino di Nagatomo: Zanetti confessa che è diventato il marchio dell’Inter
Un inchino è per sempre. Sembra uno spot ma è semplicemente una considerazione di stampo nerazzurro all'indomani del gol e del festeggiamento orientale per esultare Yuto Nagatomo, il piccolo samurai eroe d'Asia e per una domenica, stella di San Siro, con la maglia dell'Inter.
Di per sè il gol del giapponese non è stato nè decisivo nè straordinario ma è servito a dare più lustro al piccolo esterno sinistro che nei 15 minuti concessigli da Leonardo, è entrato nel tabellino dei gol di Inter-Genoa 5-2.
Un gol che l'ha trasformato per un minuto un vero e proprio centravanti e che ha dato vita ad un'esultanza tutta giapponese. Yuto Nagatomo ha cominciato ufficialmente a farsi posto tra i cuori nerazzurri e si è meritato il premio simpatia.
Il suo saluto al ‘Senpai' Javier Zanetti, dopo il gol al Genoa, ha fatto sorridere il pubblico di San Siro e gli addetti ai lavori. Il capitano assicura: "Non avevamo preparato la scenetta. Quello è il nostro saluto, in Giappone è un segno di rispetto ed è così che tutte le mattine ci diciamo buongiorno ad Appiano Gentile". E da ieri è così che certi ‘pazzi' tifosi nerazzurri si salutano quando si incrociano per strada.
Ma non è tutto: la maglia numero 55 sta andando a ruba perchè la Nagatomo-mania è un fiume in piena. Non solo tra i tifosi nipponici ma anche tra i semplici supporters nerazzurri che non si lasciano fuggire l'ultimo grido in fatto di moda calcistica: una maglia con il nome di "Nagatomò" (come lo chiamano in Giappone) sulle spalle.