Inter, il mercato parla cinese: Pioli e Ausilio nel quartier generale Suning
L'Inter ha festeggiato un lieto Natale dopo il successo interno contro la Lazio a San Siro. Una vittoria che ha risistemato la classifica e che è stata raggiunta davanti agli occhi della presidenza cinese arrivata a Milano per parlare con la squadra e conoscere il nuovo tecnico. Adesso, Stefano Pioli e Piero Ausilio hanno ricambiato il favore, partendo alla volta della Cina per incontrare nel quartier generale di Suning la famiglia Zhang e possibilmente predisporre tutto in vista del prossimo mercato di gennaio. Dove l'Inter dovrà vendere ma anche decidere cosa fare di diversi giocatori in rosa e poco utilizzati.
Il ragioniere brasiliano – Un rinforzo già c'è ed è il 29enne Lucas Leiva, brasiliano specializzato in mediana con predilezione a giocare come playmaker basso davanti alla difesa. Uomo di sostanza, utile più a non incassare che a costruire la fase offensiva, in prestito fino a giugno quando si faranno i conti e si deciderà sull'eventuale riscatto. Un elemento che ben si inserisce nel centrocampo nerazzurro dove manca un ragioniere, permettendo ad altri di giocare nei propri ruoli più naturali. Ma non basta.
Il gol, questo sconosciuto – Icardi a parte, il problema nerazzurro è fare gol con continuità e con soluzioni differenti. Poi, in difesa, manca la spinta sulle fasce perché vi siano cross utili e ci si possa proporre in superiorità numerica. C'è da lavorare dalla cintola in su e di questo Pioli e Ausilio parleranno alla proprietà che poco conosce del mercato calcistico alle porte. Nessuna spesa folle, solamente giocatori utili alle scelte tecniche e qualche cessione per sfoltire il gruppo e – possibilmente – fare un po' di soldi.
Dalla Cina alla Spagna – Giorni caldi, di pre mercato, che dureranno fino alla vigilia del nuovo anno. Poi, a gennaio, volo diretto in Spagna a Marbella dove l'Inter farà un mini torneo per ritornare ad assaggiare il campo in attesa di riprendere il campionato la prima settimana del 2017. Quando avrà il dovere di ripartire da dove si era fermata: la vittoria.
