Inter, Icardi entra a suon di gol nella Top Ten dei bomber di sempre
Agli amici aveva confidato che dall'Inter dovevano cacciarlo perché lui non se ne andrà mai. Poi in campo ha confermato che in nerazzurro sta scrivendo pagine importanti per sè e il club, grazie all'ennesima rete in campionato, rifilata al Chievo nel 5-0 odierno a San Siro davanti a 60 mila tifosi in festa. Mauro Icardi, a fine match rincara la dose, con altre dichiarazioni d'amore per l'attuale capolista della Serie A che si appresta alla partita più importante: sfidare fra 7 giorni la Juventus nella tana bianconera.
Mauro Icardi segna sempre, segna tanto, segna a tal punto che con il gol rifilato al Chievo oggi è entrato di diritto nella storia del club tra i bomber più prolifici di sempre. Ha raggiunto Mariolino Corso a quota 94 gol entrando nella Top Ten di tutti i tempi. Un ulteriore attestato di come stiano andando a gonfie vele i rapporti tra la punta argentina e la società. Icardi è un punto fermo, al centro del progetto di Spalletti, capitano del gruppo e stella indiscussa della rosa interista.
«Non ho parole per descrivere questo momento…un momento bellissimo che rappresenta l'impegno e i sacrifici che ho fatto in questi anni all'Inter. Oggi, nella quinta stagione a Milano sono entrato nella storia di questo club come decimo marcatore di tutti i tempi. Grazie a tutti voi per il sostegno che mi date ogni giorno». Parole e musica di Mauro Icardi. Il capitano dell'Inter, grazie alla rete realizzata al Chievo, ha raggiunto 94 gol in maglia nerazzurra, entrando nella top ten dei marcatori della Beneamata di tutti i tempi che riuscirà a scalare senza problemi nelle prossime partite.
Un ennesimo risultato fondamentale per sé e per la squadra, che si godrà fino al prossimo weekend la vetta solitaria della classifica come non accadeva mai. Tutti in fila: il Napoli a -1, la Juventus a -3 poi c'è la Roma, la Lazio, la Sampdoria. Il Milan? Con il pareggio rocambolesco di Benevento, i rossoneri sono scivolati a -18 dalla vetta, un distacco abissale che certifica da un lato la crisi rossonera, dall'altro l'ottima stagione fin qui prodotta dai nerazzurri.
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